Polizia di Stato in campo contro la violenza sulle donne (VIDEO)

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre giovedì 25 novembre, la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, alla presenza del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, ha presentato a Catania la 5ª edizione della brochure “…Questo non è amore”, campagna nazionale permanente finalizzata a prevenire la violenza di genere.

Con questo progetto la Polizia di Stato rinnova il proprio impegno a sensibilizzare, in modo semplice e lineare, le vittime di violenza e non solo, nella convinzione che la lettura delle storie raccontate nella brochure, purtroppo tutte vere, rappresenti uno stimolo a chiedere aiuto e a denunciare.

Sono 89 al giorno, infatti, le donne vittime di reati di genere che si contano in Italia, secondo le segnalazioni raccolte dalle Divisioni Anticrimine delle Questure; nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia.
Grazie alle iniziative già realizzate dalla Polizia di Stato sul campo della prevenzione, è stato possibile registrare una leggera diminuzione dell’andamento degli omicidi di donne rispetto agli omicidi in genere: se nel periodo gennaio-agosto 2020 le donne vittime di femminicidio erano il 48% di tutte quelle uccise, nell’analogo periodo del 2021 l’indice scende al 41%.
Nel 72% dei casi l’autore è il marito o l’ex marito; in 1 caso su 2 ha usato un’arma da taglio; il 70% delle vittime erano italiane.

 

 

Sale il dato delle donne che lasciano figli piccoli: nel gennaio-agosto 2020 era del 25%, mentre nell’analogo periodo del 2021 del 31%.
Sul fronte della prevenzione continua ad essere l’ammonimento del Questore il provvedimento più efficace: secondo il Direttore Centrale Anticrimine, Prefetto Francesco Messina, “La sfida contro il femminicidio si gioca esclusivamente nel campo della prevenzione” ed infatti l’intervento repressivo, ovvero l’arresto di chi arriva a compiere un atto del genere, assume un valore del tutto relativo poiché avviene laddove gli strumenti preventivi non abbiano avuto efficacia.

Il numero più alto di ammonimenti per atti persecutori si registra al Sud; quello degli ammonimenti per violenza domestica, invece, nelle regioni del Nord Italia.
Aumenta di poco il numero delle recidive nei casi di violenza domestica: i soggetti denunciati successivamente all’irrogazione dell’ammonimento passano dal 7% al 9%; diminuiscono sensibilmente invece le recidive per atti persecutori: dall’11% al 6%.
Nel 49% dei casi i soggetti ammoniti, sia per stalking che per violenza domestica, vivono o hanno vissuto con la vittima.

Si offre, però, anche una mano agli uomini maltrattanti, a coloro che agiscono con violenza senza commettere reati gravi che richiedano un intervento di polizia giudiziaria. La Polizia di Stato, grazie al protocollo Zeus, indica anche agli uomini un percorso utile per uscire dal ciclo della violenza, una strada per gestire la loro rabbia.

La Polizia di Stato rappresenta, in questo senso, uno snodo fondamentale di una rete composta da istituzioni, enti locali, centri antiviolenza e di recupero dei maltrattanti, associazioni di volontariato che si impegnano ogni giorno per affermare un’autentica parità di genere, contro stereotipi e pregiudizi.

In un periodo storico caratterizzato da emergenze che hanno segnato la storia di tutto il mondo, la Polizia di Stato ha adattato il suo approccio operativo attualizzandolo con nuovi strumenti tecnologici, come l’app YouPol, che tuttavia non sostituisce – per i casi gravi – la chiamata al Numero di Emergenza Unico Europeo 112, soprattutto nei casi di pericolo imminente. 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno questo numero è sempre attivo, però anche YouPol può aiutare le vittime e i testimoni di atti di violenza domestica a chiedere aiuto.

Con l’opuscolo “…Questo non è amore”, elaborato dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, si vuole offrire alla cittadinanza un servizio di informazione, sensibilizzazione ed aiuto sui temi del contrasto alla violenza di genere, anche per l’emersione del “sommerso”, con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche.

Spesso il primo passo è il più difficile: la paura di essere giudicate, la vergogna di raccontare dettagli della propria vita privata, il timore di rimanere sole. A volte però basta solo una spalla a cui appoggiarsi, qualcuno con cui parlare, una rete di sostegno indispensabile per iniziare un nuovo percorso di vita libero dalla violenza e dal dolore.
La campagna “…questo non è amore” non si ferma al 25 novembre, poiché è fondamentale che l’azione di prevenzione e di informazione sia portata avanti costantemente, tutto l’anno; infatti la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato coordina a livello nazionale il progetto “Camper”, con cui équipe multidisciplinari composte da funzionari di polizia, medici, psicologi, rappresentanti di centri antiviolenza ed altre istituzioni e associazioni impegnate su questi temi, distribuiscono la brochure nelle piazze, mettendo a disposizione le proprie competenze per aiutare le donne a sentirsi meno sole e a liberarsi di violenze e sopraffazioni, a volte nascoste e vissute in solitudine.

#essercisempre è un impegno costante perché, come affermato dal Prefetto Lamberto Giannini, “il silenzio aiuta l’aguzzino, mai la vittima”.

Intensa anche la quotidiana opera della Questura di Viterbo che, nell’attività di contrasto alla violenza di genere, ha conseguito in ambito provinciale i seguenti risultati nel corso del 2021:

nr. 34 misure cautelari applicate per reati inerenti al “Codice Rosso”, di cui 17 Divieti di avvicinamento alla persona offesa, 5 Allontanamenti dalla casa familiare e 12 arresti (3 per atti persecutori, 6 per maltrattamenti in famiglia e 3 per violenza sessuale);
nr. 33 Decreti di ammonimento emessi, di cui 27 per atti persecutori, 6 per violenza domestica e 1 per cyber bullismo (nei confronti di un minore);
nr. 48 misure di prevenzione emesse, di cui 42 provvedimenti di Avviso Orale per reati inerenti al “Codice Rosso” e 6 di Sorveglianza Speciale per atti persecutori.
Nel complesso sono stati trattati 14 casi di atti persecutori, 16 di maltrattamenti in famiglia e 8 di violenza sessuale con il coinvolgimento complessivo di 19 minori degli anni 18.
In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne la Questura di Viterbo scende in campo partecipando ad alcune importanti iniziative sul territorio, nell’ambito delle quali verrà distribuita a tutti i partecipanti la brochure “…Questo non è amore 2021”:
giovedì 25 novembre alle ore 17.30 presso il Teatro dell’Unione di Viterbo all’evento organizzato dal Comune di Viterbo “Scenario post pandemico e contrasto alla violenza di genere: nuovi strumenti e nuove prospettive”;
giovedì 25 novembre alle ore 17.00 presso il Teatro Comunale “Rossella Falk” di Tarquinia all’evento organizzato dal Lions Club Tarquinia “Violenza di genere: profili giuridici, tecnici e psicosociali”;
domenica 28 novembre alle ore 15.00 presso il Comune di Vignanello all’evento organizzato dagli Assessorati Comunali alla Cultura e ai Servizi Sociali “Il coraggio della paura – Donne, violenza e silenzi…parliamone!”.