Tempesta (Ente Sagra): “Verso la creazione di una struttura permanente per la costumistica storica”
In corso di svolgimento, il terzo modulo ha omaggiato ancora la moda maschile, ma quella di fine della fine del Quattrocento, con una sopravveste aristocratica di matrice spagnola chiamata mongino o mongile, ricreata nella versione estiva con fodera di zendado marezzato e tessuto esterno cangiante. Il quarto e ultimo modulo, incentrato sull’età del Madruzzo (1560-1570), vedrà la realizzazione di una veste (sottana) femminile aristocratica riccamente ornata in damasco rosa.
Come spiegano le due docenti Elisabetta Gnignera (storica del costume) e Jeana Fotu (modellista e confezionista professionale), “il buon esito dei corsi è stato possibile grazie alla messa a punto di un metodo di lavoro peculiare che mettesse d’accordo il rigore della sartoria storica con le tempistiche di esecuzione molto serrate dei corsi”. La prima edizione di “Vestimenta Historiae” si concluderà con una cerimonia istituzionale, durante la quale saranno consegnati ai partecipanti i diplomi di frequenza e a cui seguirà un evento, ancora da svelare, ideato per valorizzare al meglio i manufatti realizzati.
“Visti i risultati – commenta Antonio Tempesta, presidente dell’Ente Sagra delle Castagne e dell’Associazione Rievocazioni Storiche del Lazio – possiamo ritenere già da ora senz’altro riuscita la sinergia didattica ma anche sociale realizzata in questa prima edizione dei workshop di costumistica storica. Ci auspichiamo ne segua presto una seconda, così da dare concretamente avvio al sogno di creare a Soriano nel Cimino una vera e propria struttura permanente per la formazione delle maestranze nel campo della rievocazione storica che funga da modello per tutto l’alto Lazio e oltre“.