Dopo il raduno tecnico e quello atletico, la sezione AIA della Tuscia è pronta per l’avvio del campionato

AIA Tuscia

Dopo il raduno tecnico svoltosi a San Martino al Cimino, presso il Balletti Park Hotel, e quello atletico tenuto a Fabrica di Roma, gli iscritti alla Sezione di Viterbo dell’Associazione Italiana Arbitri sono pronti per l’avvio dei campionati provinciali il 22 e 23 ottobre.

Fitto e articolato il programma del raduno tecnico, che ha annoverato la presenza di diversi ospiti, tra i quali il Sindaco di Viterbo, Chiara Frontini, che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale, l’assessore comunale Emanuele Aronne, ex arbitro di pallacanestro, Ugo Baldi delegato del Coni e Angelo Moracci delegato FIGC.

Il delegato Coni ha esortato tutti a “ripartire alla grande” dopo la pandemia, mentre Angelo Moracci ha esposto la situazione dei campionati provinciali, elencando le squadre che parteciperanno alla stagione sportiva in procinto di iniziare.

Particolarmente interessante l’intervento dell’assessore Aronne, che si è presentato indossando una felpa con la scritta “Referee” (arbitro) e vanta un curriculum notevole con la direzione di tre finali scudetto di pallacanestro.

“L’arbitraggio è una scuola di vita – ha detto l’assessore comunale – ti insegna a ragionare, ad accettare eventuali errori commessi e a cercare soluzioni per evitarli. Per arbitrare servono attitudine, concentrazione, saper ascoltare i consigli e mettersi in discussione. Attenzione ai cali di concentrazione, quando pensate di avere in pugno la partita quello è il momento in cui può capitare di prendere una decisione sbagliata. In tutti gli sport – ha concluso – serve un arbitro che prenda delle decisioni.”

Non sono mancati i riconoscimenti agli associati. A Luigi Zucca, osservatore arbitrale transitato nei ruoli regionali, il presidente Gasbarri ha consegnato una targa che in precedenza non aveva potuto ricevere, perché impegnato in Antartide in un progetto di ricerca con l’Enea.

Importante riconoscimento per Franco Lanzetti, classe 1942, un passato arbitrale con la direzione di gare fino alla serie B, che ha ricevuto la pergamena per i 60 anni di appartenenza all’AIA. “Quando sono entrato nell’associazione – ha ricordato – c’era un organico dirigenziale ridotto al minimo indispensabile, ora Gasbarri ha uno staff di collaboratori di tutto rispetto. Mi sento giovane come voi – ha concluso – ancora oggi sogno di andare ad arbitrare una partita. Perché arbitri si diventa e si rimane per sempre.”

Per la parte tecnica sono intervenuti due dirigenti dell’AIA, che hanno utilizzato diapositive e filmati durante le rispettive esposizioni. Per il Comitato Regionale Arbitri del Lazio ha parlato Luca Nissanka Calcopietro che ha focalizzato il suo intervento sulle procedure corrette di identificazione dei calciatori prima della gara e i tempi di attesa nel caso di squadre ritardatarie.

Il componente del settore tecnico arbitrale dell’AIA, Ivan Magnani, ha esposto le recenti modifiche apportate al regolamento in sede internazionale. In particolare ha relazionato sulla differenza tra giocata “deliberata” e “non deliberata”, elencando cinque elementi che consentono all’arbitro di valutare se l’intervento di un difensore è una giocata intenzionale o una semplice deviazione. Infatti, la giocata di quest’ultimo, se fatta deliberatamente e non frutto di un gesto istintivo e scoordinato, può sanare la posizione di un attaccante che si trova in posizione di fuorigioco. Inoltre, da quest’anno, gli arbitri che dirigono gare delle categorie giovanissimi e allievi non riceveranno un voto dall’osservatore arbitrale al termine della partita, ma una valutazione.

Il raduno è terminato con un intervento motivazionale di Daniele Viotti della sezione di Tivoli, che è stato arbitro in serie C. “Serve passione, studio, tecnica e coraggio per uscire dal gruppo e accedere alle categorie superiori – ha detto Viotti – e anche tanto allenamento, perché sul terreno di gioco bisogna correre, fare la differenza anche nell’aspetto atletico. Dopo il caos pandemia – ha concluso – questa è una stagione di ricostruzione, dove riscoprire l’orgoglio di appartenere a una grande associazione come l’AIA.”