Biodistretto della Maremma Etrusca e monti della Tolfa, un traguardo di tutto il territorio

Con l’approvazione definitiva della Giunta regionale del Lazio nasce il Biodistretto della Maremma Etrusca e Monti della Tolfa. Il percorso iniziato 18 mesi fa da alcuni produttori agricoli delle terre della Farnesiana, Università Agrarie e dai Comuni di Allumiere, Monte Romano, Tarquinia e Tolfa ha visto quindi il suo atto finale con il riconoscimento formale da parte della Regione Lazio. Il MET, acronimo di Maremma Etrusca e Monti della Tolfa, è il quarto Biodistretto del Lazio, il primo per estensione territoriale (uno dei più grandi d’Italia) e il primo dopo l’approvazione del regolamento regionale dello scorso febbraio.

Un traguardo storico per i 4 Comuni che si affacciano sulla valle del Mignone. Obiettivo, diffondere la cultura del biologico, i principi dell’agro-ecologia e stabilire un modello di sviluppo sostenibile compatibile con le esigenze dei territori e delle comunità insediate, tenendo conto dei principi fondamentali del “Bio” formulati dalla Federazione internazionale dei movimenti dell’agricoltura biologica (IFOAM): benessere, ecologia, equità e precauzione.

Era il 28 febbraio del 2020 quando a Monte Romano veniva costituito il Comitato Promotore del Biodistretto con la firma dei 4 sindaci, 3 Università Agrarie (Tarquinia, Tolfa e Allumiere), Camera di Commercio di Viterbo, CNA, Confcooperative, Confederazione Provinciale Italiana Agricoltori di Viterbo, la Condotta Slow Food Costa della Maremma Laziale, l’Associazione Nazionale Allevatori del cavallo di razza Tolfetana, l’Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e L’Agriturismo, l’Istituto di Istruzione Superiore “Vincenzo Cardarelli “ di Tarquinia – Sezione di Agraria e 25 tra produttori agricoli e allevatori tra cui l’imprenditrice agrituristica Anna Cedrini nominata coordinatrice del Comitato.

Da quel momento, grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione IN.N.E.R. – International Network of Eco Regions (Rete internazionale dei Bio-distretti) e dell’Arsial, si è arrivati nel giro 5 mesi (3 agosto) a presentare in Regione la domanda, che di fatto ha avviato l’iter per il riconoscimento del Biodistretto.

Il Comitato promotore del MET ha presentato un voluminoso dossier sulle caratteristiche e il potenziale del territorio. Un territorio caratterizzato dalla presenza di sistemi di coltivazione, allevamento, trasformazione e preparazione alimentare e industriale di prodotti con metodo biologico, ricco di tipicità locali, di elevata qualità ambientale, conservazione e tutela della biodiversità, del patrimonio naturalistico e paesaggistico e con un’identità storico-culturale omogenea che rappresenta un carattere peculiare, la cui integrazione con le attività agroalimentari tradizionali e locali costituiscono un fattore di sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali dell’area.

Il Bio-distretto della Maremma Etrusca e Monti della Tolfa rappresenterà un modello territoriale di innovazione delle politiche e dei programmi agricoli, agroforestali, alimentari e di sviluppo rurale, anche attraverso la partecipazione attiva dei cittadini ed il partenariato delle amministrazioni pubbliche e dei privati, in logiche di governance multilivello, capace di affrontare le attuali sfide sociali, economiche, ambientali e dei cambiamenti climatici, in coerenza con gli orientamenti e le indicazioni dell’Agenda ONU 2030, dell’Unione Europea e della Commissione Europea.
Grande soddisfazione per l’avvenuto riconoscimento è stata espressa dalla Coordinatore Anna Cedrini e dai sindaci Maurizio Testa (Monte Romano), Alessandro Giulivi (Tarquinia), Antonio Pasquini (Allumiere) e Luigi Landi (Tolfa), tutti concordi nell’affermare che per i 4 Comuni si è aperta una nuova fase storica, con l’obbiettivo comune della tutela ambientale e della valorizzazione del patrimonio agricolo e culturale. I sindaci hanno tenuto a ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la nascita del biodistretto a partire dagli imprenditori agricoli, i veri propulsori del MET, a cui va riconosciuto il merito di aver creduto sin dall’inizio al progetto.

Ora gli enti e i privati si costituiranno in associazione riconosciuta, che dovrà redigere il Piano Triennale di Sviluppo in conformità a quanto previsto dagli strumenti di programmazione dell’Unione Europea, nazionale e regionale, con l’obiettivo di ottenere i primi importanti finanziamenti europei finalizzati all’adozione di ogni iniziativa diretta a valorizzare natura, paesaggio, agricoltura e settore agroalimentare.