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Lido di Tarquinia: vento e onde alte oltre il metro e mezzo

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Sono due giorni che anche le rive del Lido di Tarquinia sono battute da onde provocate dal forte vento che soffia con forza e continuità sul mare. Le onde, alte oltre il metro e mezzo, hanno invaso gli spazi di tutti gli stabilimenti balneari travolgendo tutto quello che hanno incontrato sull’arenile e gli spazi dedicati alla presenza degli ombrelloni.

Bagnini e addetti all’assistenza di spiaggia, sfidando le pessime condizioni del tempo, sono dovuti intervenire con decisione e determinazione per ritirare nel più breve tempo possibile tutti i lettini e le sedie che costituiscono il pacchetto di dotazione ad ogni ombrellone visto che le onde minacciavano di trasportarle in mare. Una situazione che ha messo in ginocchio tutti i gestori dei vari stabilimenti. Così si è espresso il titolare dello stabilimento La Pineta.

Sig. Marco, una mareggiata a sorpresa?

Una mareggiata annunciata dai meteorologi, se vogliamo, anche non nuova per la fine agosto. Quello che ci ha messo in agitazione è stato il breve tempo in cui si è verificata e l’intensità con la quale si sta sviluppando. La forza del mare è importante ma quello che ci ha sorpreso di più è il forte vento che si è abbattuto su tutto il litorale.

Le condizioni climatiche avverse, quindi, vi hanno messo a dura prova?

Ci hanno colto di sorpresa per la veemenza con la quale si sono sviluppate e la rapidità, hanno superato ogni limite naturale ed hanno invaso tutta la spiaggia. Ricordo altre mareggiate negli anni passati ma, di questa portata, non se ne ha memoria. Ci siamo subito rimboccati le maniche, abbiamo trovato qualche persona pronta a darci un aiuto e così abbiamo limitato i danni, abbiamo salvato tutte le suppellettili dall’essere risucchiate in mare dalle onde, per cui, tutto sommato, i danni, almeno fino ad ora, sono contenuti.

Sig. Marco, stagione finita?

Speriamo proprio di no. Sarebbe un forte danno economico; stiamo ancora pagando le conseguenze del Covid, per cui, l’attuale stagione più si può tirare avanti e più si possono recuperare le risorse economiche perdute nei due anni per l’epidemia. Settembre poi, anche se di bassa stagione, è un mese che ha caratteristiche metereologiche favorevoli sia alla balneazione, sia per prendere il sole sotto l’ombrellone.

                                                                                                               Pietro Brigliozzi

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