Via Francigena, è nata a Vetralla la Scarpa del Pellegrino

Domenica 22 maggio è stata presentata nella sala consiliare del palazzo comunale la Scarpa del Pellegrino. Nata da un’idea dell’assessore alla Cultura, Turismo e Comunicazione Daniela Venanzi la Scarpa, anzi le Scarpe del Pellegrino, sono state realizzate da Leonardo Giuliani Design, sezione ricerca e sviluppo dell’Ortopedia Giuliani. Come spiegato dallo stesso Leonardo Piozzi Giuliani: “Da Giuliani facciamo ortopedia, questa è ricerca e sviluppo e abbiamo voluto mettere in pratica tutte le cose che sapevamo”.

Presenti il sindaco Sandrino Aquilani, il presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi e una rappresentanza del Cai. L’assessore Daniela Venanzi ha spiegato: “Un progetto nel quale abbiamo creduto fortementre e che abbiamo affidato a Ortopedia Giuliani, un eccellenza del nostro territorio. Poi siamo andati oltre, è nata una scarpa completamente ecologica, rivestita di mascherine FFP2. La Scarpa del Pellegrino nasce da un’idea che ho avuto qualche mese fa, sposata in pieno dall’amministrazione. La scarpa verrà testata da Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, e un paio dal sindaco Sandrino Aquilani”.

Il primo cittadino ha ringraziato quanti si danno da fare per valorizzare la Via Francigena e il territorio: “Molti appassionati hanno portato avanti il progetto, come Andrea Natali, ma prima di te tuo padre Arnaldo che quando una cosa non era ben fatta me lo faceva capire chiedendo: “Ma sei sicuro che la vuoi fare?”. La via Francigena oggi assume un’importanza diversa, una volta era solo un percorso di fede, poi ha assunto un valore diverso della spiritualità. Oggi è un percorso che ha valore storico e paesaggistico, è anche un momento di meditazione e solitudine ragionata. Un cammino che riporta l’uomo coi piedi per terra. Di questo percorso parlavamo ieri sera, sono 3mila chilometri, di cui 2mila sono in Italia, un percorso che arriva fino in Puglia. I percorsi sono molteplici, oggi c’è una mappa più definita. Ora faremo un provvedimento per fare in modo che tutti i residenti rispettino il decoro cittadino. Leonardo ha sposato l’idea di Daniela, ha raccolto la sfida e devo dire che ha fatto uno studio approfondito. Massimo ha avuto il merito di credere sempre nel progetto e a Canterbury abbiamo raccolto i frutti, con tutti i paesi coinvolti. Chi cammina, quando cammina pensa, perché spesso non abbiamo tempo di pensare. Credo che oggi, dopo 21 anni (dalla fondazione dell’associazione) consideriamo questa giornata una ripartenza. Il tratto vetrallese deve diventare eccellente, abbiamo volontari che si adoperano per andare a pulire i luoghi, c’è un’opera di sensibilizzazione che va portata avanti”. 

Il presidente dell’associazione europea delle Vie Francigene Massimo Tedeschi: “Ringrazio il sindaco perché si è preso la briga di venire il 27 aprile a Canterbury per l’elezione dei nuovi membri e il rinnovo degli organi dell’associazione. A Canterbury un’accoglienza splendida, con la famiglia dell’associazione della via Francigena. Il 7 aprile del 2001 i 34 soci fondatori dell’associazione si ritrovarono a Fidenza, una idea mia di convocare ma una consapevolezza di tutti ad aderire. Riuscimmo a costituire l’associazione che opera da 21 anni, un’associazione di Comuni, non di camminatori o pellegrini. Per promuovere il cammino e il pellegrinaggio laico e la riscoperta storica e culturale della Francigena. Nel 1994 il Consiglio d’Europa certificò la Francigena itinerario culturale del Consiglio d’Europa e 7 anni dopo ci ritrovammo per dire ‘cosa facciamo con questo bollino, con questa certificazione?’. Il diario di Sigerico, poi abbiamo preso un altro diario del quarto secolo che risalendo dal Mediterraneo aveva fatto un percorso Puglia-Roma, abbiamo unito le due fonti storiche. In questi 21 anni abbiamo fatto conoscere la via Francigena, ma non solo per motivi culturali. Anche per un altro aspetto, quello economico. Noi pensavamo che facendo conoscere la strada che era “road to Rome” tutti sarebbero stati invogliati a frequentarla. Il nostro intento era quello di attirare le persone nei nostri piccoli centri. Così da creare un’economia del territorio, e questo è avvenuto o sta avvenendo. Questa massa di persone che si muove va a dormire ovunque, non solo negli ostelli, ma anche b&b e hotel. Altro passo è l’ottenimento del riconoscimento dell’Unesco, ci stiamo muovendo…”.

Infine l’assessore Venanzi ha spiegato: “L’idea della scarpa del pellegrino nasce dall’assenza di risorse economiche. Non dimentichiamo che una volta venduta la scarpa darà 10 euro a scarpa per il miglioramento della Via Francigena. E c’è anche il logo del comune di Vetralla…”.

A presentare la Scarpa del Pellegrino è stato colui che l’ha realizzata Leonardo Giuliani: “Mi sono laureato da poco e ho fatto una tesi su ‘Psiche, corpo e anima’ e presto sarà un libro. Ho voluto dare un senso a quello che faccio. Anche il materiale di confezionamento è materiale organico. Non so se è stata Vetralla o sono stato io a realizzare tutto ciò. Quando mi hai detto facciamo qualcosa per Vetralla ho pensato che fosse arrivato il momento di fare qualcosa non di commerciale, ma fare qualcosa per il territorio. Cliccando sul QR code si va al portale del Comune di Vetralla. Noi abbiamo noccioleti, querceti, uliveti, tante risorse che molti non conoscono perché non glielo abbiamo raccontato. In questo caso c’è l’artigianalità di un’azienda. Nella scarpa del pellegrino la pelle può essere ingrassata per diventare water proof. Ha la caviglia libera per camminare in piano, la protezione avviene grazie ad una conchiglia detta contrafforte. Le stringhe servono per stringere il perimetro. Le scarpe andrebbero strette nella parte centrale del piede per liberare il flusso sanguigno. Nell’opuscolo c’è scritto anche questo, su come camminare bene. Poi due bastoni da sci di fondo, abbiamo un aiuto per un movimento elicoidale attivo. Come utilizzare le scarpe. L’altra invece è un’innovazione fatta con mascherine chirurgiche. Il Comune potrebbe dire portatemi le vostre mascherine, lavate, e andate a prendere le scarpe del pellegrino. La suola è fatta di gomma naturale. LGD produce e fa ricerca e sviluppo anche per Ortopedia Giuliani. L’11 luglio ai Fori Imperiali la presenteremo in anteprima mondiale la prima scarpa fatta di mascherine. Passa l’aria e non l’acqua, è lavabile. L’altro codice QR collega su un video che spiega le caratteristiche della scarpa, ma chi aderisce paga una tassa per stare dentro. Volete mettere l’adesivo della Francigena sulla vetrina del negozio? Pagate una quota per supportare il Comune. Dobbiamo far sì che gli imprenditori siano più vicini al Comune. La Via Francigena esiste come cammino per fare un viaggio della speranza e dell’amore”. 

Subito dopo Massimo Tedeschi e il sindaco Aquilani indossano le scapre e iniziano la camminata verso Foro Cassio.

Il sindaco Aquilani ha indossato la versione pensata da Leonardo Piozzi con le mascherine FP2 e Tedeschi quella stile vintage, in una passeggiata accompagnati da Andrea Natali, Cristiano Bugiotti e Renzo Ferri per arrivare a Foro Cassio, nel mezzo il bellissimo Murale dedicato a Barbara per accogliere i pellegrini.

Vetralla pioniera di un progetto innovativo e mai sperimentato prima.

All’arrivo a Foro Cassio un concerto di violino ad opera del maestro Paolo Marchi, la mostra del movimento artistico vetrallese, e l’accoglienza con i prodotti eccellenti di Bio Solcare, Podere la Branda, la focaccia di pizzeria la Torre e del prosciutto di Gianluca Gutling dal Red.

Senza far mancare i prodotti di artigianato di Angela Ferrara, Claudia Piergentili, Alessia Sanetti, Martelletto, Checco Lallo, Erica Moncini, Eleonora Aquilani. 

Una squadra, un obiettivo unico: Vetralla la città incantata.