150 anni per la Minimacchina del Centro Storico, ma non li dimostra…

Minimacchina Centro Storico

“Si, 150 anni di storia nella cronaca viterbese. Di che cosa si sta parlando?  Certamente di un evento che ai più può sembrare solo dei tempi attuali, di qualcosa che non ha radici profonde nella storia locale. Ma non è così!

Stiamo parlando – scrive il Comitato Centro Storico Viterbo in una nota – della Minimacchina del Centro Storico, o meglio, della “Macchinetta” come amava chiamarla uno dei più veterani dei creatori e fautore della figura del “minifacchino”: Renzo Lucarini, che quest’anno, per la prima volta in compagnia di tanti altri amici che lo hanno preceduto, osserverà dall’alto il trasporto di quella piccola macchina trionfale portata a spalle da ragazzi, gridando: Viva Santa Rosa!

Sono queste le parole che possiamo leggere in una edizione della “Gazzetta di Viterbo” del 20 luglio 1872, riportate nel libro scritto da Giancarlo Bruti, edito nel 2016 dal Comitato Centro Storico, in occasione del 50° trasporto della Minimacchina del Centro Storico. Rileggiamole e sorridiamo per il commento del cronista di allora.

Nel rione di S.Giovanni (per i lettori di oggi, tra Via Mazzini e Piazza della Crocetta) è stata vista passare una piccola macchina trionfale illuminata portata a spalle da ragazzi, inneggiando S.Rosa. Ma l’articolista rimproverava che aveva sentito molti passanti gridare “Viva Pio IX”, quando ormai Viterbo era unita da quasi 2 anni allo Stato Italiano. La perplessità si esprimeva se tale fatto sarebbe stato tollerato se fosse accaduto anni prima al grido: “Viva Vittorio Emanuele II Re d’Italia” durante lo Stato Pontificio. Si chiedeva dunque l’intervento delle Autorità Civili.

Nella storia si registrano altri episodi di tumulti e tafferugli durante il trasporto della piccola costruzione, come nel 1883 e nel 1919, ma rimandiamo il lettore direttamente alla consultazione del libro, già citato, del 50° trasporto.

Come si diceva 150 anni ma non li dimostra, proprio perché lo spirito di chi anima la manifestazione, ma soprattutto quella dei bambini e ragazzi, è l’età di chi vuol affrontare senza alcun timore la fatica del trasporto e la dedizione di chi opera senza alcun contraccambio. Tutto in onore della nostra Santa protettrice della città di Viterbo, che in qualsiasi tempo e con tutte le difficoltà incontrate, è sempre presente la voglia di essere uniti e capaci di affrontare qualsiasi ostacolo.

E la dimostrazione è data proprio da questo 54° Trasporto della Minimacchina del Centro Storico che dopo due anni di interruzione a causa dell’impedimento dettato dalla pandemia del Covid, la sera del 1° settembre vedrà nuovamente Piazza Dante, alle ore 21, affollata di divise bianche con la fascia rossa, sotto la Minimacchina, pronti all’ordine: Sollevate e fermi!…Con il piede sinistro, avanti, uno, uno…

E tutto procederà come è sempre stato in questi oltre 50 anni di trasporti, dove sono partecipi i bambini di ieri, poi genitori e poi nonni, e i nuovi minifacchini. Un termine questo: “Minifacchino” che rappresenta un orgoglio per chi ha avuto modo di offrire con generosità lo sforzo di partecipare alla grande festa per Santa Rosa, per le loro famiglie e soprattutto per i viterbesi e per quelli che lo sono diventati condividendo gioie e speranze di questa grande festa.

La dimostrazione di questa asserzione è la ritrovata voglia di partecipazione che si espresso nell’alto numero delle iscrizioni, smentendo quello che era il timore dei giorni precedenti l’inizio delle prove di addestramento degli aspiranti minifacchini, Si pensava che prevalesse la paura del pericolo di contagio e avesse quindi impedito addirittura lo svolgersi della manifestazione, ma non è stato così. Pur non avendo raggiunto il numero degli oltre 200 minifacchini degli anni precedenti, è pur sempre ragguardevole il valore attuale che dimostra che la città, e non solo, è partecipe a rivivere l’atmosfera dei vicoli e delle strade che esiste immutata da più di 750 anni a Viterbo in quei luoghi percorsi dalle persone del tempo di S.Rosa”.