18 maggio Giornata Nazionale in memoria delle Vittime delle Marocchinate

Marocchinate

L’ANVM organizza la Giornata Nazionale in memoria delle Vittime delle Marocchinate. Si celebrerà il prossimo 18 maggio. CIOTTI (Presidente ANVM) “Chiediamo l’adesione dei Comuni colpiti nel 1943-1944 da questo flagello ma anche dei cittadini.”

Si celebrerà il prossimo 18 maggio la prima edizione della “Giornata Nazionale in memoria delle Vittime delle Marocchinate”, durante la quale saranno commemorati 60.000 donne e uomini violentati delle truppe coloniali francesi.

Ad organizzare la manifestazione  è l’associazione nazionale vittime delle marocchinate, presieduta da Emiliano Ciotti, sodalizio che da tanti anni ricerca documenti e testimonianze su queste tragiche vicende e si avvale della collaborazione di un gruppo di  avvocati, ricercatori storici, giornalisti e scrittori.

Per aderire alla manifestazione si può compilare il modulo sul sito www.marocchinate.org; o inviare una mail a [email protected].  

“Grazie all’impegno dell’associazione che mi onoro di presiedere dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale ANVM e autore di libri sull’argomento – sono state presentate due proposte di legge, non ancora esaminate, una alla Regione Lazio e l’altra al Senato, per istituire ufficialmente una giornata durante la quale siano commemorate le vittime delle turpi violenze, conosciute con il termine “marocchinate”.

Inoltre, su nostra sollecitazione, molti Consigli comunali hanno approvato una mozione che chiede l’istituzione della  giornata e l’intitolazione di vie e luoghi pubblici a chi subì questo orrendo martirio. Lanciamo un appello a tutti i Comuni colpiti da questo flagello e ai cittadini – conclude Ciotti – affinché il 18 maggio siano tante le città ad aderire. Si tratta di un primo passo, in attesa dell’istituzione ufficiale della commemorazione.”

Molti sono i Comuni interessati dal fenomeno delle marocchinate. Infatti, le violenze da parte dei coloniali francesi contro i civili italiani iniziarono con lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943, proseguirono in Campania, nelle provincie laziali di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo; in Toscana nel senese e nel grossetano e nell’isola d’Elba, per terminare alle porte di Firenze nel luglio 1944.