Agricoltura, giovedì tavolo per discutere le condizioni dei braccianti nel viterbese

Dopo la richiesta di incontro e le continue sollecitazioni di Usb, il Prefetto ha convocato il tavolo di confronto con Istituzioni e parti sociali

Il prefetto ha convocato per giovedi un tavolo con le Istituzioni, gli enti preposti al controllo e le parti sociali per affrontare le condizioni di sfruttamento e mancanza di sicurezza in cui sono costretti a lavorare i braccianti sul nostro territorio.
Un tavolo convocato dopo molte sollecitazioni che deve porsi l’obbiettivo di affrontare quelle che sono le vere condizioni dei lavoratori, senza alcun fantasioso racconto mediatico sull’assenza del caporalato.
Le testimonianze e le denunce che come Usb abbiamo raccolto, attraverso banchetti e volantinaggi fuori i luoghi di lavoro, descrivono una realtà di lavoro grigio, con contratti a 10 ore a settimana, mentre si opera 10 ore al giorno. Le misure di salute e sicurezza sono completamente assenti all’interno dei luoghi di lavoro sia per raggiungerli.
I braccianti sono costretti a guidare ed usare mezzi agricoli senza alcuna formazione rischiando per se stessi e per i loro colleghi, così come operano sotto il sole perfino nelle ore più calde senza alcuna protezione per i raggi solari né per il caldo soffocante.
A questo si aggiungono le modalità per arrivare sui luoghi di lavoro, quando non si muovono in bicicletta, i braccianti vengono stipati su furgoncini. Solo due anni fa, nel foggiano in nemmeno 48 ore sono morti 16 lavoratori che tentavano di raggiungere o lasciare i campi.
Ogni giorni, i braccianti vengono investiti e uccisi mentre percorrono alle prime luci stradine di campagna.

Non esiste sicurezza, non esistono diritti.

Chiediamo si esca dall’incontro di giovedi con risposte chiare e immediatamente applicabili per migliorare le condizioni di lavoro nelle campagne viterbesi, a partire dal divieto di lavoro nelle ore più calde.
Porteremo nel Tavolo le nostre proposte e le testimonianze dei lavoratori direttamente coinvolti.