Atc Vt2, Alberto Scarito confermato Presidente

Atc Vt2, Alberto Scarito

Il consiglio direttivo all’unanimità ha deciso di confermare la fiducia al professionista di Tuscania che ha guidato l’Ambito Territoriale di caccia nell’ultimo mandato.

«Anni – spiega il presidente Scarito – in cui abbiamo lavorato molto sul territorio e per il territorio. Per questo desidero ringraziare i consiglieri uscenti e i capi distretto per la caccia di selezione per il lavoro profuso in questi anni, portato avanti nonostante gli ostacoli che hanno trovato».

Numerose le iniziative messe in campo.

«Sono 14.250 i cinghiali abbattuti durante le stagioni venatorie dalle squadre e 290 quelli abbattuti in selezioni nella stagione 2020-2021 durante i periodi consentiti dalle ordinanze Covid. Nelle attività di ripopolamento sono stati immessi nel territorio 5.140 lepri e 12.158 fagiani.

Proprio sul ripopolamento l’ATC ha fatto un grande lavoro soprattutto riuscendo a coinvolgere imprese locali, lavoro che sono certo continuerà anche nei prossimi anni.

Inoltre siamo cresciuti anche sul piano culturale, organizzando corsi di formazione per i nostri soci. L’ultimo in particolare, autorizzato in remoto, è stato il primo su scala regionale».

Il primo mandato del presidente Scarito, 2015-2021, durato un anno circa in più a causa della pandemia, è stato caratterizzato da un forte impegno, rivolto principalmente al territorio.

«Lo strumento con cui abbiamo portato avanti tutte le battaglie e i problemi, numerosi, che sono presentati è stato quello della concertazione attraverso il dialogo ed il confronto. In questi ultimi anni, in particolare, gli avvenimenti che hanno reso la gestione complessa sono stati tanti, primo fra tutti la pandemia che ha messo a dura prova la possibilità di conciliare le esigenze gestionali dell’Ambito, la programmazione venatoria e la salvaguardia dei raccolti degli agricoltori dai danni provocati dalla presenza sempre più pressante dei cinghiali. Nonostante ciò abbiamo lavorato quotidianamente, con le diverse anime dell’Ambito Territoriale di caccia ovvero con i cacciatori, agricoltori, ambientalisti e rappresentanti degli enti locali, per fare assumere alla nostra passione un ruolo centrale nella gestione.

Credo che il consiglio direttivo sia stato in grado di affrontare questi momenti, talvolta vere e proprie sfide, con capacità di comunicare e farsi notare al momento opportuno, e che sia riuscito a trovare delle risposte o quantomeno a imparare a essere flessibili e dinamici, utilizzando il confronto tra noi e con il territorio».

Strategie e chiavi di lettura che saranno presenti anche in questa nuova consiliatura.

«Ciò che abbiamo imparato in questi anni è diventato prezioso e fondamentale per continuare a portare avanti il lavoro e a proporre sempre nuove attività che fungano da stimolo e da valore aggiunto per questo nostro territorio.

E, proprio parlando di confronto e di territorio, ritengo che il consiglio direttivo abbia fatto e continui a fare un ottimo lavoro di rete, rendendo il nostro Ambito Territoriale di caccia un punto di riferimento per i soci, le istituzioni, le associazioni e le imprese».