Buche e crateri sulla Cassia Cimina, lettera aperta al Prefetto di Viterbo

Buca asfalto

Gent.mo Dr. Giovanni Bruno …

 

 

Le iscrivo quale cittadino di questo meraviglioso Paese e come suol dirsi “utente della strada” che non raramente percorre la Via Cassia Cimina ove ahimè alcuni segmenti della strada ricordano i celebri “tratturi antichi”  o le affascinanti “mulattiere”.

 

Oramai sono anni che gli utenti della strada si esercitano ed esibiscono in “slalom” sulla Cassia Cimina per evitare “buche e crateri” disseminati su alcuni tratti della progressiva chilometrica del percorso che unisce Viterbo-Ronciglione e viceversa, ove le improvvisate e rare manutenzioni che vengono effettuate a volte peggiorano lo stato del “manto stradale” , ovvero  “la toppa” è peggiore del buco!

 

Nell’incontro del 18 gennaio 2018  con l’ANAS, Amministrazione Provinciale, Polizia Stradale ed ASTRAL da Lei legittimamente ed opportunamente convocati, vennero illustrate le condizioni delle strade che interessano il territorio provinciale per  eventuali interventi finalizzati primariamente alla prevenzione e sicurezza per i cittadini.

 

La normativa in vigore che si ispira soavemente all’art.10 del D.P.R.  nr.39 del 5 febbraio 1953, stabilisce le modalità di ripartizione delle somme della Tassa Automobilistica ed eventuali emolumenti delle sanzioni per la manutenzione delle strade in proporzione della superficie e della lunghezza delle medesime!

 

Quale cittadino e conducente di autoveicolo incombe incessantemente nella mente, considerate le pessime condizioni della strada Cassia Cimina e non solo, conoscere la destinazione dei proventi delle tassazioni elencate, ovvero se gli utili delle imposte sono stati utilizzati compiutamente o sono stati destinati ad altri interventi o peggio ancora dispersi in altri territori od altre attività!

 

 

Signor Prefetto …

 

Lei quale Autorità Provinciale per la Sicurezza Pubblica sicuramente interverrà per evitare che le situazioni di pericolo illustrate nella premessa possano degenerare in incidenti con danni alle cose o malauguratamente alle persone ed in particolare le chiediamo di evitare che gli utenti della strada possano soffrire la “Sindrome della Selva Cimina” che i Romani descrissero insidiosa ed oscura come quelle Germaniche!

 

Che il Futuro ci sia Amico …

 

Claudio Cianchella