Domani Nathalie Caldonazzo e  Francesco Branchetti nell’area antico teatro romano di Ferento

Caldonazzo Branchetti

Venerdì 30 luglio (ore 19.30) Nathalie Caldonazzo e  Francesco Branchetti nell’area antico teatro romano di Ferento per la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena” saranno gli interpreti di “Parlami d’amore”, testo di Philippe Claudel e regia di Francesco Branchetti.

Fragilità, debolezze e addirittura in alcuni momenti candore, trovano spazio in un duetto di coppia a tratti terribile, ma sempre accompagnato da irresistibile humour e travolgente ironia. Le interpretazioni dei personaggi, tese a ricostruire due profili psicologici evocano il presente e spingono a riflettere molto su quello che a volte un rapporto può diventare e su quanto sia difficile uscire da certi schemi comportamentali e a volte anche sociali.

Il testo di Philippe Claudel è  straordinario nel raccontare una società e una coppia in crisi profonda di valori e di punti di riferimento ed è straordinario nel costruire dei caratteri di clamorosa rappresentatività di una certa società e di una concezione del rapporto di coppia che qui vede sgretolarsi i suoi punti cardine e le sue fondamenta.

“Da anni mi occupo come regista e uomo di teatro di testi che mettono al centro del evento teatrale il rapporto tra uomo e donna – afferma il regista Francesco Branchetti – nelle sue sfaccettature più vere, profonde ed intime. Claudel mostra come sottotraccia possano convivere moltitudini di sentimenti intrecciati, impulsi contrastanti e come sia denso e irto di ostacoli il cammino del dialogo tra uomo e donna. Non abbandonando mai uno sguardo profondamente umano affonda la lama nelle pieghe più intime e a tratti inconfessabili di un rapporto di coppia e lo fa con uno straordinario acume psicologico e una capacità quasi antropologica di raccontare il nostro presente più dilaniato in tutto quello che riguarda i rapporti umani e affettivi. Clamorosa è la sua capacità di fare questo viaggio nel rapporto tra i nostri protagonisti e nel mondo sociale, culturale e comportamentale che essi evocano, con l’arma dell’introspezione psicologica ma anche attraverso una straordinaria e pungente ironia che accompagna tutto il testo.”