Giornata della Memoria, la scuola che allena a non dimenticare

le dirigenti scolastiche Emilia Conti, istituto Ernesto Monaci di Soriano nel Cimino; Paola Adami, istituto Fratelli Agosti di Bagnoregio; Valeria Monacelli, istituto Luigi Fantappié di Viterbo; il presidente dell'associazione Juppiter Salvatore Regoli.
Nella foto da sx: le dirigenti scolastiche Emilia Conti, istituto Ernesto Monaci di Soriano nel Cimino; Paola Adami, istituto Fratelli Agosti di Bagnoregio; Valeria Monacelli, istituto Luigi Fantappié di Viterbo; il presidente dell'associazione Juppiter Salvatore Regoli.

L’incontro di Juppiter con studenti, presidi e rappresentanti delle istituzioni, verrà trasmesso il 27 gennaio in contemporanea in tre istituti

Ricordare per essere migliori: la Giornata della Memoria non è una pagina di storia da rispolverare ogni 27 gennaio, ma un bagaglio da portare sempre con sé. “Memoria è presente, passato e futuro”, spiegava ai ragazzi della scuola Fantappié Edith Bruck, scrittrice sopravvissuta ai campi di sterminio, in un’intensa chiacchierata online la scorsa primavera, quando l’Italia era chiusa in casa dal Coronavirus.

Gli studenti della terza F dell’istituto viterbese la incontravano per la seconda volta, nell’ambito del progetto “L’avventura ha le ali grandi”, voluto dall’associazione Juppiter, finanziato dal ministero dell’Istruzione e che copre tutto l’anno scolastico. Un percorso più indispensabile che mai, in piena pandemia, per affiancare le scuole nell’educare i ragazzi al digitale e nell’abituarli a riflettere sui grandi temi del nostro tempo, tra i quali la consapevolezza del passato e la capacità di non dimenticare. Un progetto che ha interessato i giovani degli istituti Luigi Fantappié di Viterbo, Fratelli Agosti di Bagnoregio ed Ernesto Monaci di Soriano (plesso di Bomarzo), che per tutto l’anno hanno lavorato sul tema della memoria e sull’importanza di coltivarla, proprio perché certi orrori non devono ripetersi.

Anche quest’anno, nei limiti del Covid, Juppiter ha trovato un modo per celebrare degnamente la Giornata della Memoria. Non si è potuta ripetere l’iniziativa dell’anno scorso: il corteo silenzioso di ragazzi dalla casa di una famiglia deportata al centro di Viterbo. Juppiter, allora, ha raccolto le voci di studenti, dirigenti scolastici, rappresentanti delle istituzioni e ne ha fatto un video, concepito come una vera e propria trasmissione televisiva e intitolato “La scuola che costruisce memoria”: verrà mostrato la mattina del 27 gennaio, in contemporanea in tutte le scuole partecipanti.

Contiene le impressioni dei ragazzi – 4 giovani delle medie, in rappresentanza di ognuno degli istituti coinvolti -, che hanno affrontato il tema con maturità e senza distacco: sanno bene che un mondo migliore dipende anche da loro. “La Giornata della Memoria non dovrebbe essere solo un giorno, dovrebbe essere dentro di noi tutti i giorni, come una preghiera”, hanno detto gli studenti.

Le dirigenti scolastiche Valeria Monacelli (Fantappié), Paola Adami (Agosti) ed Emilia Conti (Monaci) hanno sintetizzato il lungo lavoro impostato con gli alunni: niente numeri e nozioni, ma occasioni per discutere insieme, stimolare la sensibilità, combattere l’indifferenza. La memoria della Shoah è diventata la sfida per lanciare un seme nel presente: quello del rispetto per gli altri, la loro cultura, la loro religione. Se germoglierà nel quotidiano, i ragazzi avranno imparato una lezione che parte da ieri, arriva a oggi e resta attuale domani.

Tra gli “intervistati” anche i sindaci delle città dove hanno sede i tre istituti: Giovanni Arena (Viterbo), Luca Profili (Bagnoregio) e Marco Perniconi (Bomarzo). E poi il comandante provinciale dei carabinieri Andrea Antonazzo e il questore Giancarlo Sant’Elia, che ha ricordato il commissario Giovanni Palatucci e il suo impegno nella difesa degli ebrei dalle deportazioni, prima di essere anche lui internato a Dachau.

“La memoria ci salva – dichiara il presidente dell’associazione Juppiter, Salvatore Regoli -. Senza memoria non siamo nulla. Mai come in questo momento dobbiamo avere cura della memoria e di chi la incarna. Mai come oggi i nostri giovani rappresentano i custodi di un patrimonio umano che non può essere dimenticato”.