Giorno della Memoria, consegnata la medaglia d’onore a Moscatelli Rodolfo

La Prefettura di Viterbo comunica che oggi, in occasione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, nella Sala Coronas di questa Prefettura, è stata consegnata al Sig. Moscatelli Ferdinando la medaglia d’onore concessa al padre MOSCATELLI Rodolfo fatto prigioniero dai nazisti nel 1943 e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen in Austria.

La cerimonia si è svolta alla presenza del Prefetto Giovanni BRUNO, dei vertici delle Forze dell’Ordine della provincia di Viterbo e del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco.

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“Questo è un giorno che non deve e non può essere dimenticato” ha affermato il prefetto di Viterbo Giovanni Bruno in Prefettura durante la cerimonia per la consegna della Medaglia d’Onore dedicata a Rodolfo Moscatelli al figlio Ferdinando.
Presente, oltre al Prefetto e ai familiari di Rodolfo Moscatelli, il Comitato Ordine e Sicurezza della Prefettura: il questore Giancarlo Sant’Elia, il Comandante della Guardia di Finanza col. Andrea Pecorari, il Comandante Provinciale dei Carabinieri col. Andrea Antonazzo, il Comandante Provinciale dei Vigili del fuoco ing. Franco Feliziani.

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La motivazione che ha accompagnato la consegna dell’onorificenza ai familiari di Rodolfo Moscatelli nato a Roma l’8 settembre 1921 è stata la seguente: “chiamato alle armi si presentò il 17 gennaio 1941 al 39° Reggimento fanteria “Bologna” con numero di matricola 4136 del distretto di Roma I. Partì per Brindisi per raggiungere il 32° reggimento fanteria mobile in Grecia il 19 settembre 1941 e si imbarcò sul piroscafo Piemonte il 22 settembre. Sbarcò a Corinto il 24 settembre 1941, nel territorio dichiarato in stato di guerra. Fu trattenuto alle armi ai sensi della legge 12 luglio 1942 come caporale maggiore con decorrenza dal primo ottobre 1942. Fu catturato dai tedeschi e condotto in Austria nel campo di concentramento di Mauthausen il 12 settembre 1943. Fu liberato dall’esercito americano e l’8 maggio 1946 rientrò finalmente in Italia presentandosi al distretto militare di Roma. Fu considerato prigioniero di guerra il 12 maggio 1946. Collocato poi in congedo assoluto il 31 dicembre 1946”.
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Al suo ritorno Rodolfo Moscatelli raccontava, commuovendosi, alla sua famiglia di come veniva trattato e come lo facevano lavorare in mezzo alla neve senza nessuna protezione dal freddo e di come lui vedeva morire molti ragazzi coetanei di stenti o nei forni crematori. Rammentano i suoi parenti che fortunatamente riuscì ad uscirne vivo, grazie anche a due suoi commilitoni italiani che lo portarono in braccio, visto che non riusciva più a camminare normalmente per la forte debilitazione fisica dovuta al duro lavoro e alla scarsissima alimentazione.

“Per il resto della sua vita – riferisce il figlio – non è mai riuscito a ricordare quel periodo senza piangere”, fattor comune di tantissimi ex prigionieri nei campi di concentramento. Il prefetto Bruno ha consegnato la medaglia nelle mani dell’emozionatissimo figlio Ferdinando.

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