Inizia al “Dalla Chiesa” di Montefiascone la consegna da parte dei Carabinieri del libro “Le stelle di Dora”

Dalla Chiesa

Avviata dall’Istituto Comprensivo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Montefiascone, la consegna da parte dei Carabinieri alle Scuole Superiori della provincia di Viterbo il libro “Le stelle di Dora” realizzato in occasione del 40° anniversario dall’uccisione del Generale.

In occasione del 40° anniversario dall’agguato in cui perse la vita il Generale Carlo Alberto Dalla  Chiesa (Palermo 3 settembre 1982) assieme alla giovane moglie Emanuela Setti Carraro ed all’Agente Domenico Russo., lo Stato Maggiore della Difesa ed il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri hanno promosso la realizzazione della Graphic Novel dal titolo “Le stelle di Dora.

L’opera ricorda la vita del generale e le sue battaglie, contro i nazisti nelle Marche, contro la mafia in Sicilia, contro le Brigate Rosse, fino alla tragica fine a Palermo ed è stata pensata per un giovane pubblico, ma con lo stile denso e moderno che contraddistingue gli autori Ciaj Rocchi e Matteo Demonte è stata evidenziato inoltre   il suo profilo umano e sentimentale, grazie anche alle lettere private scritte per tutta la vita alla prima moglie Dora Fabbo, una vera e propria stella polare della vita dell’Ufficiale, dalla cui unione sono nati Rita, Nando e Simona, le altre tre stelle della costellazione, da cui il titolo del libro. A loro, Carlo Alberto dalla Chiesa ha dedicato una celebre dichiarazione, fatta in uno dei suoi ultimi discorsi, il 1 maggio 1982: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i nostri figli e i figli dei nostri figli”.

“Le stelle di Dora”, vuole essere uno strumento per divulgare la cultura della legalità e dell’impegno contro la criminalità, nonché la cultura militare e i suoi valori, sia tra il grande pubblico, sia presso le scolaresche, motivo per cui sarà distribuito in tutte le scuole superiori di 2° grado d’Italia, attraverso la capillare rete dei Comandi territoriali dell’Arma.

Ieri, venerdì 21 ottobre, dall’Istituto Comprensivo intitolato proprio al “Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Montefiascone, alla presenza della Dirigente Scolastica Prof. Maria Rita Salvi, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo, Col. Massimo Friano, ha avviato la distribuzione della Graphic Novel a tutti gli Istituti Superiori della provincia. Nella circostanza l’Ufficiale ha incontrato una rappresentanza di studenti, mentre tutti gli altri alunni hanno assistito all’evento in collegamento diretto tramite LIM dalle proprie aule, per un totale 1.000 ragazzi circa.

Nell’occasione, la Dirigente ha illustrato la figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa come “un uomo che ha compiuto il proprio dovere fino in fondo”.

Il Colonnello Massimo Friano, dopo aver condiviso la propria esperienza professionale a Palermo nonché la funzione di prossimità quotidianamente espletata da tutte le componenti dell’Arma dei Carabinieri , ha salutato i giovani uditori con il messaggio: “la lotta alla mafia, alla criminalità, ma più in generale a tutte quelle condotte negative che condizionano la società, deve coinvolgere le nuove generazioni in un nuovo sentire civico. I valori ed il coraggio del Generale dalla Chiesa siano da esempio per costruire un futuro di legalità, basato sul rispetto di noi stessi, sul rispetto dell’altro, sul rispetto del mondo e dell’ambiente che ci circonda e ci accoglie”.

A seguire il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo, accompagnato dal Maggiore Antonino Zangla e dal Luogotenente C.S. Fabrizio Botticelli, ha incontrato il Sindaco della Città di Montefiascone, Dott.ssa Giulia De Santis che, oltre ad esprimere sentimenti di gratitudine all’Arma per la vicinanza a tutti i cittadini, ha ringraziato il Colonnello Friano “per aver scelto di iniziare da Montefiascone con la presentazione e la distribuzione in ogni scuola delle copie del bellissimo libro realizzato in occasione dei 40 anni dalla morte del Generale Dalla Chiesa, figura simbolo della lotta alla criminalità che ha sacrificato la sua vita per combattere il sistema di collusione tra mafia e politica. Per noi amministratori è un modello di fedeltà allo Stato e ai suoi valori fondanti a cui dovremmo ispirarci e trasmettere alle giovani generazioni”.