“L’uomo che amava le donne”, grande l’interpretazione di Corrado Tedeschi

Corrado Tedeschi

La sfortuna perseguita Corrado Tedeschi che avrebbe dovuto portare in scena  “Partenza in Salita” di Gianni Clementi già diversi giorni fa, spettacolo rinviato per maltempo, e ieri sera altro stop, la Figlia Camilla vaccinata da due giorni con febbre non ha potuto raggiungere Ferento.

Ma il bravo attore per non deludere il pubblico grazie all’esperienza quarantennale, a sorpresa ha interpretato un suo cavallo di battaglia “L’uomo che amava le donne”.

Corrado Tedeschi

Tedeschi ha raccontato le vicissitudini di un uomo in amore perpetuo con garbo e simpatia coinvolgendo il pubblico compresi dei giovani.

Una piacevole interpretazione che non ha deluso il pubblico che, coinvolto, ha reagito divertendosi, seguendo le fantasmagoriche presunte affinità con il personaggio chiave.

Corrado Tedeschi

L’opera ispirata al famoso film di Truffaut, sembra parlare di lui: un uomo che ha dedicato la sua vita all’adorazione dell’universo femminile con passione e ironia. Tedeschi ha personalizzato alcuni passaggi del capolavoro di Truffaut, in cui il protagonista Bertrande Morane, un ingegnere esperto di meccanica, che ha dedicato la sua vita all’amore infinito verso le donne, un modo per riscattare l’affetto che sua madre non era mai stata capace di offrirgli.

Tedeschi in scena, come Bertrande nel film di Truffaut, scopre che la donna che ama in un modo molto più universale rispetto all’uomo qualunque e che, di conseguenza, spiega al pubblico che non è difficile innamorarsi di una donna, è difficile amarla.

Corrado Tedeschi

Lo spettacolo, è stato divertente e romantico, arricchito spunti narrativi e interpretazioni professionali degne dell’attore che hanno sorpreso continuamente gli spettatori, che in un primo momento erano rimasti un po’ contrariati per l’annullamento, grazie alla poliedrica capacità scenica di Tedeschi, un attore dal multiforme ingegno capace di passare con lievità e grazia dai registri comici, a quelli drammatici.

Il racconto ha fatto viaggiare come un sogno ad occhi aperti, in cui il vero protagonista si rivela essere l’universo femminile, in tutte le sue indecifrabili sfumature. Una lucida testimonianza sulla differenza che si prova fra l’amore e l’amare l’idea dell’amore, in cui ogni essere umano sperimenta e trova il proprio modo di essere e di esprimersi, senza giudizio e senza alcuna certezza, ma con una sola verità: “Senza amore non si è niente!”, come ha afferma lo stesso Truffault.