Non ce la Beviamo: La battaglia per l’acqua pubblica ha tutte le possibilità tecniche e giuridiche per essere vinta

Non ce la Beviamo

Il contributo di idee e di conoscenze dell’assembla pubblica del 19 novembre, svoltasi nella suggestiva cornice della sala d’Ercole del Palazzo dei Priori – sede del Consiglio comunale di Viterbo – è stato a nostro avviso particolarmente significativo. Ne esce infatti rafforzata la convinzione del Comitato “Non ce la beviamo” che la battaglia per l’acqua pubblica abbia tutte le possibilità tecniche e giuridiche di essere vinta, solo che vi sia il necessario coraggio politico di lavorare in questa direzione.

I relatori hanno rappresentato con grande efficacia il quadro di riferimento internazionale e nazionale in cui si colloca quella che a tutti gli effetti è una vera “guerra economica”, di cui l’acqua – l’oro blu del pianeta – è divenuta oggetto.

Se mai ce ne fosse stato bisogno, è emerso con impressionante chiarezza che l’eventuale privatizzazione della nostra Talete sarebbe la tessera che manca al completamento del mosaico delle gestioni privatistiche da cui siamo circondati, nel segno del dominio delle società multinazionali come la Suez che monopolizzano l’utilizzo delle risorse idriche nell’Italia centro-meridionale.

Per questa ragione la difesa dell’acqua pubblica qui nella Tuscia diventa una “battaglia” importante anche in chiave nazionale. L’avvocato Montalto sul punto  è stato esplicito, non mancando di precisare che le soluzioni amministrative e giuridiche per raggiungere l’obiettivo finale  possono essere più d’una, a condizione che preesista una chiara volontà politica di realizzare un modello di gestione pubblica dell’acqua. A guidare deve essere la politica, non la tecnicalità.

Se dovessimo fare un bilancio riassuntivo dell’assemblea, noi pensiamo che questa sia la lezione più importante da portare a casa. Per il futuro continueremo con la stessa determinazione di sempre il nostro impegno per l’acqua pubblica, unendoci a tutti coloro che condividono con noi la mission della difesa del referendum del 2011 e della tutela dei territori della Tuscia.

In conclusione i ringraziamenti. In primo luogo ai relatori Solange Manfredi e Maurizio Montalto che con i loro interventi hanno veramente alzato il livello qualitativo del dibattito. E poi ai numerosi sindaci e amministratori pubblici che hanno partecipato all’assemblea, arricchendola delle loro riflessioni, domande e proposte. Un grazie particolare alla sindaca di Viterbo Chiara Frontini, che ha reso possibile un evento che non era affatto scontato potesse riscuotere un successo così incoraggiante.

Infine grazie ai tanti cittadini intervenuti, che hanno seguito fino al termine con palpabile interesse e partecipazione le relazioni e il successivo dibattito. Con questa assemblea pubblica è stata scritta una bella pagina di partecipazione democratica. La vista degli austeri scranni di sala d’Ercole pacificamente invasi da semplici cittadini è stata un’esperienza molto bella e dal grande valore simbolico.