Sant’Angelo, vigliacchi hanno vandalizzato l’opera di Ilaria Meli dedicata a Mulan

Vandali a Sant'Angelo

Questa notte un vigliacco (o un gruppo di vigliacchi) ha vandalizzato, a Sant’Angelo, l’opera di Ilaria Meli dedicata a Mulan.

«Nella notte, poiché i vigliacchi agiscono sempre al coperto. Personalmente – afferma Gianluca Chiovelli, Presidente Ass. ACAS curatrice progetto Sant’Angelo il Paese delle Fiabe, – m’interessa poco chi sia stato.

M’interessa ancor meno capire se si tratti d’una ragazzata o d’un atto premeditato, eguali a molti altri. Ciò che conta – l’essenza del gesto e dell’evento – sta in questo: qui si ha sempre la sensazione di vivere in una terra di nessuno.

A questi gesti, peraltro, siamo abituati. Dal 27 novembre 2017 a oggi, il nostro cammino si è rivelato una via crucis.

Alle difficoltà immense nel portare avanti un progetto con pochissimi soldi, in una terra lontana dai centri di potere, estranea a veri movimenti culturali, si sono aggiunti ostruzionismi, boicottaggi, tentativi di scoraggiare il rinnovamento, la valorizzazione, l’apertura.

Non siamo nella vecchia Corleone, ma solo perché, finora, non si è sparato. Tecnicamente siamo in una terra di mafiosi, ignoranti omertosi e cialtroni.

Non si è creato il progetto per prendere gli applausi. Mai avrei creduto, tuttavia, di entrare in questo grottesco tunnel di stupidità e ottusità generali.

Nel 2021 i delinquenti hanno ancora la mano libera e sono tutelati, beati loro.

A noi restano i cocci, il menefreghismo e gli insulti.

Siamo, tuttavia, consapevoli di essere nel giusto e che la nostra opera vincerà, nel tempo.

Le difficoltà non spaventano.

Chi ha interesse nella bellezza e nella cultura, però, deve darsi una svegliata e cominciare a esporsi invece di accontentarsi di piccole recite e formali solidarietà.

La bellezza vanterà la vittoria solo grazie a tutti coloro che la amano e la proteggono.

E, ne sono sicuro, chiunque abbia profanato la bellezza pagherà, in un modo o nell’altro. Perché la bellezza è l’espressione del Divino».