Il “Comitato Pro Centenario 1918-1922” ha ricordato il contadino Giuseppe Ricci, nel centenario del suo assassinio da parte di sovversivi

Giuseppe Ricci

Ricordato oggi, 5 luglio 2022, a Vitorchiano, dal “Comitato Pro Centenario 1918-1922” della Tuscia la figura di Giuseppe Ricci, il contadino fascista ucciso da sovversivi nella notte tra il 2 e 3 luglio 1922.

Una delegazione del Comitato si è recata nella cittadina e ha sostato nella piazza dove avvenne l’omicidio politico.

Il contadino Giuseppe Ricci nasce a Vitorchiano il 9 aprile 1897, di Francesco e Rosa Proietti. Il 21 settembre 1916 viene richiamato alle armi e il 13 ottobre è assegnato al 9° Reggimento artiglieria da campagna. Il 15 maggio 1918 è effettivo al 6° Reggimento artiglieria da campagna e il 22 giugno 1918 è al fronte. Contrae la tubercolosi e il 25 giugno 1919 è ricoverato nell’ospedale militare di Trieste. Tornato a casa, è tra i primi ad aderire al Fascio di Vitorchiano, incurante dell’odio dei sovversivi del paese e delle località vicine.

Rimane ferito il pomeriggio dell’ 11 giugno 1922, a Vitorchiano, durante i tafferugli nei quali è accoltellato il fascista Pellizzoni che poi morirà in ospedale a Viterbo.

I sovversivi però l’hanno giurata al Ricci. Mentre torna dal lavoro, la notte fra il 2 e il 3 luglio 1922, il contadino è aggredito nella piazza principale di Vitorchiano. Alcuni socialisti gli sparano contro delle fucilate. Colpito alle spalle, muore quasi subito.

Il Comitato Pro Centenario ha l’obiettivo di effettuare una ricerca storica sul periodo che va dalla fine della Prima Guerra Mondiale alla Marcia su Roma, passando per il “Biennio rosso” e l’Impresa di Fiume attuata da Gabriele D’Annunzio.

Il Comitato non è legato a nessun partito o gruppo politico e persegue unicamente finalità storiche e di studio su quanto avvenuto in provincia di Viterbo nel periodo 1918-1922.