Il “Comitato Pro Centenario 1918-1922” ha ricordato l’uccisione di Luigi Pellizzoni, accoltellato da un anarchico il giorno 11 giugno 1922 e deceduto il 15 giugno nell’ospedale di Viterbo

Pellizzoni

Una delegazione del Comitato Pro Centenario 1918-1922, per la ricerca storica del periodo 1918-1922 nel viterbese, si è recata stamattina a Vitorchiano e ha ricordato la figura di Luigi Pellizzoni, visitando il luogo, in via Arringa, in cui venne accoltellato da un sovversivo.

Nella primavera del 1922, il 30 aprile, a Vitorchiano (VT) si costituisce la sezione del partito fascista. Giungono a supporto degli aderenti locali e a organizzarne l’attività, anche dei camerati di altre cittadine. Tra questi c’è Luigi Pellizzoni, fu Giuseppe, nato a Fino Mornasco (Como) il 16 febbraio 1891, di professione elettricista, residente a Fabrica di Roma per motivi di lavoro, il quale la sera dell’11 giugno 1922 sta passeggiando per le vie del paese, in festa per le solennità di Sant’Amanzio, assieme a Natale Colosi, 23 anni, Tenente di fanteria in congedo e segretario politico del locale Fascio di Combattimento.

I due incontrano un anarchico, tale Nicola T., 26 anni, di Vitorchiano ma residente a Roma dove svolge il lavoro di muratore, che è in compagnia del cognato, Secondo P.

Il Tomai, notati i distintivi che ha Pellizzoni sul petto, comincia a sbeffeggiarlo. Il diverbio degenera presto in una zuffa e il Pellizzoni è raggiunto da una pugnalata all’inguine sferrata dall’anarchico che fugge. Sarà arrestato poco dopo dai Carabinieri nell’abitazione dei genitori.

Il Pellizzoni viene ricoverato all’ospedale e sottoposto ad intervento chirurgico, ma muore il pomeriggio del 15 giugno 1922. Il segretario politico del Fascio di Roma telegrafa a Mussolini“Il fascista Pellizzoni, vittima di un vigliacco agguato comunista, è deceduto all’ospedale di Viterbo invocando ed esaltando sino all’ultimo istante il vostro nome.”