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Gradoli. Il pranzo del Purgatorio opera benefica

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Ieri, quattordici febbraio, ricorrenza delle Ceneri, come è ormai tradizione nel paese di Gradoli si è tenuto il famoso Pranzo del Purgatorio.

Nella settimana prima delle Ceneri un gruppo di uomini iniziava una raccolta di prodotti alimentari e nel giorno delle Ceneri offriva il pranzo gratuitamente a tutte le persone più povere. Così è nata una tradizione che con il passar degli anni si consolidata ed è giunta fino a noi. Oggi i fondi che si ottengono dalle spontanee offerte durante il pranzo, con l’aggiunta di una parte del costo del biglietto d partecipazione, vengono devolute per diverse opere di beneficenza privilegiando le famiglie più povere e bisogne di Gradoli. Per questo l’evento è chiamato ufficialmente il Pranzo della Fratellanza del Purgatorio.

Quest’anno nell’immenso salone ove erano state allestite sette file di tavolate per circa duecento venti posti ciascuna, si è registrata una presenza di circa 1.260 persone accorse da tutto il centro Italia per gustarsi la bontà dei cinque piatti magri, servirti a tavola da quindici camerieri in camice bianco. Tutta l’organizzazione dalla cucina al servizio a tavola, dalla preparazione al vettovagliamento è stato realizzato, come tradizione impone, da soli uomini.

Erano presenti molti politici, tra loro il vice presidente del consiglio Regionale Panunzi, il Capo Gruppo di Fratelli d’Italia in Regione Daniele Sabatini, il presidente della provincia Alessandro Romoli, l’ex presidente Alessandro Mazzoli, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini, la consigliera Laura Allegrini.

Le pietanze servite sono state realizzate sul fuoco a legna, per cui si sono consumati ben 70 quintali di legna; sono stati usati contemporaneamente sei paioli con circa due quintali di acqua ciascuno; cotti sei quintali di pesce; distribuite oltre millecinquecento mele. Gli organizzatori passavano soltanto un piatto, il cibo e le mele. Le singole persone partecipanti, oltre il biglietto acquistato qualche giorno prima, dovevano portarsi dietro: vino, acqua, pane, posate, bicchieri, piatti, tovaglioli, sale e pepe.

Cinque la portate tradizionali: Fagioli bianchi nominati del purgatorio, zuppa con interiora di tinca, trancia di luccio in umido, trancia di nasello arrostito, baccalà lessato e condito con olio di Gradoli, rigorosamente extravergine d’oliva.

                                                                                                  Pietro Brigliozzi

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