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IISS Dalla Chiesa, va in scena la notte nazionale del Liceo Classico

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Il classico non passa mai di moda! Gioco linguistico che parte da una frase, nota per l’ampio spettro dei suoi usi, per calarci nell’evento che ha caratterizzato una giornata dell’IISS Dalla Chiesa di Montefiascone, precisamente il venerdì 19 aprile. La “Notte nazionale del Liceo Classico” ricorre ogni anno nella nostra scuola, e si lega alla manifestazione patrocinata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che interessa molti istituti italiani. Racconta la bellezza e la specificità di questo indirizzo di studi, appunto il Classico.

L’evento – scrive il prof. Alberto Puri, docente di Lettere dell’Istituto, – è stato coordinato da una Commissione di insegnanti creata appositamente, un momento denso di attività con protagonisti alunni di molte classi, e ha visto larga partecipazione di pubblico, nonché la presenza della Dirigente dell’Istituto Paola Bugiotti.

Tema di fondo: la comunicazione e la violenza contro il mondo femminile, un argomento  estremamente  attuale declinato con ispirazione tratta da testi di Aristofane, Sofocle, Saffo, Emily Brontë, o anche figure del mondo mitologico-letterario come Eva, Antigone, Pia de’ Tolomei, Pandora, Ipazia, solo per citarne alcuni. Leggerezza e approfondimento hanno legato tutti i contenuti della serata, una messa in scena di cose belle da vedere e divertenti ma con una morale tra le righe, ovvero un certo modo di vivere la scuola e di stare assieme avendo la cultura e la storia antica come sfondo per ripensare il presente. Cose rare, si potrebbe dire, quando l’attenzione oggi è sempre più spostata in avanti verso la funzionalità dei saperi. Quello che i ragazzi hanno raccontato non è attuale nel senso di “ispirato alla contemporaneità” ma è vero nel senso dei valori che solo i classici sanno ispirare: entrare nel passato lontano con fatica (quella che richiedono le lingue greca/latina e le relative letterature) per poi leggere il presente con strumenti più efficaci: abitudine al pensiero complesso, capacità di smontare il pregiudizio, lavoro sulla parola e sull’eloquio che migliori la capacità di comunicazione.

La collaborazione di studenti, studentesse e insegnanti, non solo del liceo classico ma anche di altri indirizzi dell’Istituto, dà la misura di cosa sia una comunità scolastica che vive la scuola non solo frequentandola o lavorandoci, ma credendo nei valori che essa vuole esprimere.

Il sapore di questa “Notte del liceo classico” è tutto qui, nella coerenza di una rappresentazione in cui ogni attività coinvolge studenti di diverse età che investono tempo e impegno in una cosa che li valorizzi: c’è chi ha cantato, chi ha suonato, danzato, recitato; chi ha interpretato letture, chi ha fatto vere e proprie lezioni a tema, chi ha curato la grafica della pubblicità, chi ha assistito il pubblico dei visitatori, chi ha allestito scenografie e provveduto ai costumi, chi ha interpretato tableaux vivants. Il tutto con la paura ineliminabile, ma anche densa di stimoli, tipica di ogni performance: esibirsi davanti ad un pubblico. E questo è bello! È meritevole! Alcuni docenti hanno curato e assistito i ragazzi nelle attività, altri insegnanti hanno lavorato “dietro le quinte” per supportare ogni aspetto organizzativo dell’evento, dalla grafica, alla logistica, alla comunicazione. Un bell’esempio di dedizione. Stempera anche un po’ lo scetticismo che aleggia sul  mondo scolastico, osservato spesso come spazio pieno di problemi e malfunzionamenti.

Questi eventi attraversano l’arco di poche ore – dal tardo pomeriggio fino alla mezzanotte circa. Poi si tornerà a scuola, alla normalità della didattica.

Dov’è dunque il punto di rilievo della “Notte nazionale del Liceo Classico” che si è svolta a Montefiascone? Semplice, le emozioni a rilascio lento che ne derivano, soprattutto per i ragazzi che hanno reso possibile questa manifestazione. Quando saranno cresciuti e ormai fuori dalla loro scuola, una lontana eco di queste magnifiche serate sarà di nuovo percepita, come dimostra la presenza al Dalla Chiesa, il giorno stesso dell’evento, di diversi ex alunni, tornati appositamente nel loro vecchio istituto, per riassaporare, da spettatori, piaceri già vissuti. Come dire: le cose belle ci rimangono dentro.

Un sapore che anche noi adulti, nel nostro caso diventati pure insegnanti, conosciamo bene.

                                                                                                          

                                                                                    

Maurizio Brodo
Maurizio Brodo
Direttore responsabile

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