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5 per mille: una breve guida per scegliere la destinazione giusta

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Dal 2006, i contribuenti hanno la possibilità di destinare una parte dell’IRPEF a un’associazione no profit di propria scelta. Questa preziosa opportunità consente di compiere un piccolo gesto di solidarietà e di sostenere le iniziative che stanno più a cuore, senza dover spendere somme aggiuntive.

Il 5 per mille può essere devoluto ad associazioni no profit come Medici Senza Frontiere o a realtà impegnate nella cultura, nella ricerca e nello sport dilettantistico; scegliere la destinazione giusta, tra le tante possibili, può non essere semplice. Gli aspetti da tenere presente sono infatti numerosi e vanno dalla serietà dell’ente all’affinità con i propri valori e la propria sensibilità.

In questa breve guida verranno forniti alcuni utili consigli per orientarsi più facilmente e aumentare l’impatto positivo della propria scelta.

Individuare i possibili beneficiari

Chi si appresta a compilare la propria dichiarazione dei redditi e si trova a dover inserire la propria scelta nel campo dedicato al 5 per mille, dovrebbe interrompersi un momento e dedicare un po’ di tempo alla ricerca dell’associazione giusta. Per fare questo, può, tanto per cominciare, andare sul sito dell’agenzia delle entrate e cercare gli elenchi delle associazioni no profit e degli enti che possono beneficiare della donazione.

Per rendere più semplice la ricerca, è possibile rispondere a una semplice domanda: in quale settore dovrebbe essere attiva l’associazione destinataria dello 0,5% del proprio IRPEF? LA risposta dipende essenzialmente dalla propria sensibilità. Chi, ad esempio, è più attento alle cause umanitarie, potrebbe rivolgersi alle ONLUS attive in questo settore, mentre chi desidera sostenere enti che realizzino progetti su base locale, rivolti alla propria comunità, potrebbe puntare su quelli sportivi dilettantistici, riconosciuti dal CONI, oppure potrebbe decidere di destinare il 5 per mille al proprio Comune di residenza.

Valutare la mission e le attività dell’ente

Dopo questa prima scrematura, è necessario valutare, per ogni ente selezionato, la mission e le attività svolte. Per fare questo, è possibile visitare i rispettivi siti web, leggere le descrizioni delle attività e dei progetti, la storia dell’associazione, gli obiettivi che desidera raggiungere e quelli già raggiunti.

Anche in questo caso, non esiste una scelta giusta in assoluto. Ognuno dovrebbe valutare mission e attività in base alla propria visione della vita e a ciò che per lui o lei può davvero fare la differenza e aiutare a costruire un mondo migliore.

Parola d’ordine: trasparenza

Tra gli aspetti di cui non è possibile non tenere conto rientra anche la trasparenza.

Ogni associazione beneficiaria del 5 per mille è tenuta, per legge, a presentare annualmente una rendicontazione completa del modo in cui sono stati spesi i soldi ottenuti. Dall’acquisto di materiali alle attività e ai progetti realizzati, tutto deve essere descritto chiaramente.

Analizzando la rendicontazione dell’anno precedente, è possibile capire se l’ente è stato davvero in grado di fare buon uso dei fondi ottenuti e se è in grado di operare con serietà ed efficienza.

Un gesto concreto di solidarietà

Destinare il 5 per mille a una no profit è un piccolo gesto concreto che può avere un forte impatto sulla società. Semplice da effettuare, non richiede di spendere nemmeno un centesimo in più rispetto a quello che si deve obbligatoriamente pagare, ma consente di scegliere che cosa dovrà essere fatto con questa piccola quota di tasse.

Per destinare correttamente il 5×1000, non si deve fare altro che individuare la giusta sezione sul modulo della dichiarazione dei redditi, inserire il codice fiscale dell’ente scelto e apporre la propria firma. Nel caso in cui ci si dimenticasse di indicare il codice fiscale, la quota verrà destinata al settore scelto e suddivisa tra tutti gli enti accreditati.

Maurizio Brodo
Maurizio Brodo
Direttore responsabile

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