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Presentazione della nuova Macchina di Santa Rosa DIES NATALIS

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Con il grido EVVIVA SANTA ROSA ripetuto tre volte, i Facchini del Sodalizio al teatro dell’Unione hanno salutato la proclamazione della nuova macchina di Santa Rosa di Ascenzi, un urlo che ha fatto tremare i muri a conclusione della lunga ma interessante presentazione del progetto alla presenza di ospiti e autorità civili, religiose e militari della Tuscia. Alfonso Antoniozzi, mattatore della serata, ha annunciato il lancio del filmato del progetto realizzato con voce narrante Pier Maria Cecchini.


Il processo compositivo del progetto proposto da Ascenzi non valuta solo la storia recente ma si fonda su una attenta analisi di tutti i modelli che hanno contribuito a raggiungere il prestigioso riconoscimento da parte dell’Unesco nel 2013, che ha definito il trasporto della Macchina di Santa Rosa patrimonio immateriale dell’umanità.
Non si tratta di una riproposizione anacronistica di un’architettura che non appartiene più al nostro tempo, ma è il tentativo di far rivivere la più antica tradizione che ha animato per secoli le notti del settembre viterbese.

Il progetto vuole raccontare con forza una storia e propone a tre livelli ascendenti il giorno in cui la Santa, per la Chiesa, ha raggiunto la vita eterna.
Gli elementi decorativi alla base come le stelle cuspidate o i cubetti in serie sono presenti in vari palazzi del centro storico e nello specifico sono ripresi dal loggiato di Palazzo Alessandri a San Pellegrino.


Sul fronte anteriore sono posti i loghi in rilievo della città di Viterbo, del Sodalizio Facchini di Santa Rosa, dell’UNESCO, di GRAMAS e del Giubileo 2025.
La statua inginocchiata e sorretta in alto da due angeli abbracciati è posta, come in passato, all’interno della Macchina. La cupola ha un foro apicale chiuso solo da una fitta rete metallica che sostiene la croce in cima alla struttura e consente alla luce di uscire verso l’alto.
Un Lungo applauso ha sottolineato la fine del filmato. La sindaca Chiara Frontini ha affermato: “DIES NATALIS – la nuova Macchina di Santa Rosa, racconta l’identità di una città, l’orgoglio della nostra arte, della nostra comunità. Una Macchina che trasuda il valore di essere un patrimonio dell’umanità, che celebrerà il nostro amore per Santa Rosa in occasione del Giubileo Universale. Avevamo chiesto una Macchina bella, significativa, all’altezza della aspettative di una città che vuole volare in alto, che ci aiutasse a raccontare la nostra storia nel dossier di candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033. Eccola qua, DIES NATALIS è questo”.

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