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8 marzo 2021: Le donne sono state, e continueranno ad essere, le piĆ¹ colpite dalla pandemia

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«La ricorrenza dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, ci permette di accendere i riflettori sui diritti delle donne e ci impone una discussione più ampia e approfondita, dettata dalla situazione generale.

Mai come in questo ultimo anno si è parlato tanto di donne.

Ma come se ne è parlato? Le donne, alla luce dei dati, sono state e continueranno ad essere, le più colpite dalla pandemia: sacrificate dalla perdita del lavoro, colpite dalla povertà, vessate da violenze familiari durante i mesi di lockdown, stremate dal carico di lavoro domestico e di cura che resta ancor oggi, nella maggioranza dei casi, prerogativa femminile.

La pandemia, ha reso ancora più evidente il gap di genere.

Esistono ancora ostacoli e impedimenti per i ruoli determinanti delle donne nella società e nella politica che, della società, è uno specchio fedele: un antico retaggio patriarcale ostacola le donne, a parità di competenze, esperienza e bravura, nel raggiungere i vertici apicali delle imprese, delle istituzioni e dei partiti e spesso quando avviene è visto come una concessione, un’elargizione di posizioni determinanti.

Per le donne è difficile fare politica, scalfire quel privilegio maschile ormai istituzionalizzato. Basti pensare che dal 1948 ad oggi, su 1500 incarichi politici governativi, nemmeno un decimo è stato ricoperti da figure femminili e che ancora oggi, nel 2021, solo il 15% dei comuni italiani è guidato da una sindaca.

Per attuare politiche che riguardano tutti, la politica non può fare a meno della voce femminile, le donne devono essere protagoniste. Ma la rappresentatività delle donne non può e non deve essere un problema che riguarda solo le donne. Vanno fatti passi in avanti.

Questa visione deve essere comune, deve coinvolgere uomini e donne; tutte le politiche devono essere “di genere”, pensate e costruite sapendo che il mondo in cui viviamo è fatto di donne e uomini. Con questo sguardo dobbiamo anche affrontare il Next Generation EU.

Raggiungere l’uguaglianza di genere non è solo un obiettivo importante in sé e per sé, ma anche un catalizzatore per raggiungere un futuro sostenibile per tutti.

Nella recente direzione del Partito democratico, sono stati fissati tre obiettivi necessari, già avviati alla discussione parlamentare, da presentare al governo Draghi e che hanno bisogno di veloce attuazione: la legge sulla parità salariale, il fondo per l’imprenditoria femminile e il reddito di libertà per le donne che hanno subito violenza.

Servono azioni concrete per l’occupazione femminile, per la parità, investimenti nelle infrastrutture sociali, politiche di welfare, servizi educativi per l’infanzia.

Allo stesso tempo, serve un processo culturale che accompagni queste azioni al fine di fornire una rinnovata visione della società da parte di entrambi i sessi: serve consapevolezza da parte delle donne, serve lottare contro pregiudizi e stereotipi, bisogna investire nell’educazione.

Ci attendono giorni delicati e complessi sul fronte del dibattito all’interno del partito e sfide importanti per il futuro del nostro Paese. Solo con il contributo vero e pieno di tutti, di donne e uomini, si possono costruire un’Italia ed un mondo più giusti».

 

Così comunicano Manuela Benedetti, Segretaria Provinciale Pd Viterbo, Lidia Gregori, Resp. Prov. Pd per le Pari Opportunità.

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