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Del Gelsomino (Cia Agricoltori): “Contrari alla riduzione sussidi per il gasolio”

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«In riferimento alla mozione 1/00561 – comunica Sergio Del Gelsomino Presidente Cia Agricoltori Italiani della Provincia di Viterbo – presentata alla Camera dei deputati dalla Deputata Pezzopane Stefania (prima firmataria) e da altri sette deputati in cui viene richiesto di eliminare e/ o rimodulare i SAD (sussidi ambientalmente dannosi) di cui il gasolio agricolo è il principale, entro un tempo determinato. Noi come Cia Agricoltori Italiani della Provincia di Viterbo siamo totalmente contrari in quanto l’eliminazione e/o la rimodulazione del sussidio non farà diminuire il consumo di gasolio agricolo nel breve periodo. Pertanto la determinazione del tempo potrà essere solo in virtù dell’innovazione tecnologica nella ricerca di nuovi combustibili per le macchine agricole. Ad oggi non c’è alternativa sul mercato delle macchine agricole per sostituirle con macchine che usano altri tipi di carburante. Non dipende dalla volontà degli agricoltori l’uso di tale carburante, anzi noi stessi oramai da anni stiamo sostituendo le vecchie macchine agricole con nuovi modelli sempre più innovativi, tecnologici con emissioni sempre meno inquinanti (l’utilizzo della AdBlue nei motori di ultima generazione ha ridotto drasticamente le emissioni ) e sostenibili.
Vorremmo che tale mozione non fosse accolta dal parlamento perché non porterà nessun beneficio per la collettività anzi produrrà un aumento del prezzo del cibo per i consumatori e il fallimento di centinaia di aziende agricole che già sono in forte sofferenza a causa dell’aumento delle materie prime che in alcuni settori ha già superato il venti per cento .
Cogliamo l’occasione di chiedere che ancora le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano di Sviluppo Regionale vadano ancora nella direzione di un ricambio dei mezzi agricoli più vecchi ed inquinanti, siamo pronti come lo siamo sempre stati alla conservazione del paesaggio, dell’ambiente della sostenibilità, ma non siamo ancora pronti all’impossibile».

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