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È ORA, Frontini: “Viterbo deve puntare sulla cultura, l’esempio è Matera”

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Conferenza stampa affollata quella di Chiara Frontini, uno dei nomi aspiranti a diventare sindaco della Città dei Papi. L’incontro è avvenuto nel parcheggio di Viale Raniero Capocci dove l’entourage della Frontini ha fatto esporre sui tabelloni che ricevono la pubblicità i manifesti con la scritta È ORA, slogan che sta distinguendo la campagna elettorale dell’esponente viterbese.

La Frontini ha affermato: “Stiamo dando a Viterbo tempo, cura, voce e dedizione ma soprattutto abbiamo iniziato a parlare di contenuti, cioè raccontiamo senza fronzoli i nostri progetti concreti scritti redatti e spero condivisi. Soprattutto stiamo facendo in modo che si possa entrare nel merito ed esporlo ai viterbesi perché comprendano le proposte che vorremmo portare avanti. È ORA di colori diversi ognuno dei quali si riferisce al contenuto di un progetto. Oggi – ha proseguito Frontini – è il giorno degli innamorati e lo riteniamo il giorno opportuno per svelare il primo contenuto del progetto “cultura”. Lo facciamo con la collaborazione di Alfonso Antoniozzi che illustrerà nei dettagli che cosa significa sostenere la creatività per i cittadini, che cosa significa creare centri culturali in città e nei luoghi del comune. Molti si chiederanno perché lo facciamo con la cultura, lo facciamo perché al centro di ognuno dei nostri elaborati c’è un obiettivo: il lavoro. Lo abbiamo già detto nella conferenza stampa del primo gennaio, il lavoro e la creazione di economia e sviluppo economico saranno al centro di ognuna delle politiche pubbliche che intendiamo portare all’attenzione dei cittadini viterbesi. In molti pensano che la cultura sia un settore che difficilmente possa in qualche modo creare occupazione invece no, sono e siamo con il mio gruppo sostenitori del fatto che anche con la cultura è possibile creare occupazione e nuovi posti di lavoro. Abbiamo avuto modo di leggere questi giorni il rapporto di Matera, città europea della cultura. Ebbene nel settore cultura con investimenti appropriati c’è stato un ritorno utile di enorme beneficio con un effetto moltiplicatore di un più 10% di tasso di occupazione. Se questo è accaduto a Matera non capiamo come non possa succedere a Viterbo”.

Antoniozzi FrontiniHa preso quindi la parola Antoniozzi che ha subito puntualizzato: “serve una gestione partecipata dell’assessorato alla cultura, e l’assessore deve essere il coordinatore e orientatore delle iniziative, il facilitatore dei processi culturali della città. È importante ribadire che la cultura e di tutti. E pertanto il primo pensiero dovrebbe essere quello della creazione di centri culturali in città e nelle frazioni ovvero l’identificazione di spazi comunali liberi che possono essere dati in comodato gratuito o in affido simbolico ad associazioni ma anche a gruppi di associazioni culturali che presentino in sinergia un progetto credibile per la gestione degli spazi. Il teatro dell’Unione potrebbe diventare un polo creatore di lavoro, deve assolutamente essere affittato alle realtà culturali viterbesi a basso costo. L’Unione deve tornare in gestione diretta del comune ma con l’obiettivo di fare nel breve periodo le 80 alzate di sipario, arrivare alle 120 se non alle 150 creando una stagione classica, una  stagione musicale, una stagione sperimentale, una stagione di teatro amatoriale, una stagione di teatro sociale una stagione di teatro per ragazzi. In tal modo il Comune potrà accedere a fondi direttamente dal Ministero. Durante l’estate la stagione prosegue a Ferento dove vengono elargiti sempre fondi ridicoli, senza tralasciare che il Comune di Viterbo sul sito archeologico che ospita il teatro investe zero fondi”.

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