Riunione ASL di Viterbo, sindaci dei comuni del distretto sociale VT2 e comitato ‘Insieme per l’ospedale di Tarquinia’

TARQUINIA – Un nuovo tavolo di confronto sull’Ospedale quello che si è svolto ieri mattina a Tarquinia e che fa seguito ad un precedentemente incontro avvenuto lo scorso 16 maggio tra il comitato “Insieme per l’Ospedale di Tarquinia” ed i nove sindaci del Comitato Istituzionale Integrato del Distretto Sociosanitario VT 2. Un tavolo convocato dal Sindaco Alessandro Giulivi in qualità di Capofila, insieme con i sindaci dei comuni appartenenti al distretto. L’incontro ha visto riuniti la ASL di Viterbo rappresentata da Egisto Bianconi, commissario straordinario e Antonella Proietti, direttore generale FF, i rappresentati del comitato “Insieme” ed i Sindaci del Distretto VT 2, con anche la presenza del Consigliere Regionale On. Valentina Paterna e l’Assessore alla Sanità di Tarquinia Alberto Riglietti. Un dialogo che si è aperto a fine marzo e che continua a vedere una dialettica attenta e reciproca per assicurare al presidio ospedaliero di Tarquinia un futuro costruttivo e di crescita.

Tra i primi e principali temi toccati nella mattinata di ieri, sono stati quello dell’emergenza legata al numero di medici in forze al Pronto Soccorso e nel reparto di Ortopedia in vista della rituale impennata di utenza che si registra nel presidio tarquiniese nei mesi estivi a causa del notevole afflusso turistico. La ASL assicura che per far fronte al problema nel breve termine si è attivata per garantire la presenza di personale medico proveniente da Civitavecchia e Roma Due. Nel lungo periodo si sta invece puntando all’assunzione stabile di specialisti di medicina d’urgenza attraverso concorsi, nonostante le difficoltà già registrate nel finalizzare le assunzioni dei candidati a causa delle frequenti rinunce di questi. Si tratta di un percorso che la ASL sta portando avanti attivamente per stabilizzare la presenza di personale all’interno dell’ospedale tarquiniese.

Antonella Proietti è a questo proposito intervenuta specificando che “la difficoltà nel reclutare personale è un problema generalizzato. I reparti presenti a Tarquinia sono quelli previsti. Noi lavoriamo all’interno di una più ampia rete ospedaliera di cui l’ospedale di Tarquinia è parte, operando particolarmente con il supporto del presidio di Belcolle. Tarquinia non è sola”.

“Rimane il problema di intercettare le professionalità necessarie” ha spiegato Bianconi. “Per questo bisogna fare gioco di squadra ed è anche importante che la struttura si attivi anch’essa per assicurarsi personale interessato a prendere servizio a Tarquinia. Lavoriamo parallelamente anche alla costituzione di una rete medica specializzata in ortopedia che coinvolge tutta la provincia di Viterbo, improntata all’alta qualità delle prestazioni ed in grado di attrarre professionisti validi e valorizzando contemporaneamente il personale già presente”. Questa è la strategia che la ASL viterbese mette in campo sul medio termine per favore una stabilizzazione del personale medico.

La protesta, spiegano dal comitato “Insieme per l’Ospedale”, nasce dalla sensazione che il reparto di Ortopedia sia andato depauperandosi nel tempo.

Il pensionamento del direttore di Ortopedia è stato un momento di difficoltà, spiega la ASL, associato alla difficoltà di reclutare ortopedici cui si è fatto fronte con l’equipe itinerante di Viterbo, strategia attivata durante la pandemia di Covid e poi mantenuta. Una soluzione che è risultata efficiente tanto che la produzione complessiva degli interventi chirurgici ortopedici si è mantenuta ad un buon livello, risultando un modello di chirurgia itinerante efficace.

Giulivi ha chiesto se ci fosse interferenza tra interventi di diverse branche chirurgiche rispetto alle sale operatorie presenti e la ASL ha confermato che il potenziamento avvenuto negli ultimi mesi con interventi chirurgici di chirurgia maxillo facciale ed altre branche chirurgiche non va ad inficiare gli interventi ortopedici. “Anche noi abbiamo la nostra attrattiva come ospedale”, continua Giulivi, “tanto che richiamiamo un’utenza anche da fuori. L’ospedale tarquiniese deve diventare di riferimento sia per il nostro territorio che per quelli limitrofi. A questo tavolo lavoriamo tutti per far sì che l’ospedale funzioni e sia efficiente. Tra l’altro durante la stagione estiva abbiamo molti turisti e crocieristi in arrivo da Civitavecchia che vengono a Tarquinia per richiedere prestazioni mediche”.

Riguardo agli interventi strutturali, spiegano ancora ancora Bianconi e Proietti, i primi saranno quelli legati ai finanziamenti derivanti dal PNRR, per la Casa di Comunità e i lavori di messa in sicurezza antisismica che verranno avviati subito dopo la stagione estiva per non ostacolare l’operato del Pronto Soccorso nel periodo di massima affluenza. Quindi si passerà alla ristrutturazione delle sale operatorie e del Pronto Soccorso per dargli un’ubicazione definitiva, essendo quella attuale temporanea. Tutti interventi che una volta conclusi alzeranno il livello del presidio tarquiniese. In questa ottica la Casa di Comunità integra e nulla toglie alle funzioni ospedaliere principali ove l’una completa le altre. Infatti con la Casa di Comunità si alleggerirà anche la pressione sul Pronto Soccorso. L’ospedale deve essere integrato nel territorio: se il sistema funziona, funziona anche il singolo ospedale.

Giulivi ha concluso augurandosi che continui un confronto costruttivo tra cittadini, ASL ed Amministrazione Comunale: “È fondamentale che il dialogo prosegua e che il prossimo appuntamento sia a settembre per una presentazione pubblica ed aperta a tutta la cittadinanza degli imminenti lavori strutturali”.