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Un successo a Ferento per Terrapiatta/Heratostene  

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A Ferento, con un fresco venticello che non ha fatto sentire per nulla il caldo, è stata  presentato per la prima volta lo spettacolo  di danza-teatro ispirato all’opera omonima della Prof.ssa Costanzi e del Prof. Pallotta, per la regia e coreografia Aurelio Gatti.

Lo spettacolo ha entusiasmato sia per i dialoghi tra Sebastiano Tingali e Gipeto sia per le interpretazioni di Chiara Meschini che, nascosta in un costume velato bianco, ha accentuato la consistenza di tutto il movimento ritmico del corpo di ballo che ha interpretato la musica originale di  Marco Schiavoni e Nazzareno Zacconi con enfasi e sincronismo davvero sorprendenti, indossando i costumi disegnati e realizzati da Marina Sciarelli Genovese.

Nell’incantevole ambiente delle terme di Ferento le scene di Capannone Moliere sono risultate esaltanti. Il regista Gatti ha seguito lo spettacolo osservando i suoi interpreti ed era entusiasta. La rappresentazione è stata realizzata prendendo spunto dal rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese (anno 2021) che fotografa i marasmi creati nella società dal Covid, ha fatto emergere una lista dei temi di maggiore attenzione emersi nel corso dell’anno, al primo posto è risultata  “l’irrazionalità”.

I dialoghi tra Gipeto e Tingali sul negazionismo (il Covid non esiste, il vaccino è inutile e inefficace…), sul complottismo, sono serviti per arrivare a parlare del negazionismo storico-scientifico per cui circa tre milioni di italiani sono sicuri che la Terra sia piatta; questo è stato il filo conduttore delle danze e dello spostamento sul palcoscenico di due mappamondi stilizzati che circolavano su movimenti asincroni dei ballerini.

I battibecchi, se così li vogliamo chiamare, tra i due interpreti hanno messo in mostra l’onda di irrazionalità che si nutre e cresce nella convinzione che le proprie aspettative siano state “tradite”.

Ne è scaturita la diffidenza verso la scienza come una delle conseguenze del negazionismo. Lo spettacolo non è stato una risposta ai negazionisti dell’ultima ora,  il “terrappiattismo” è stato il  pretesto per affrontare il tema con richiami a gradualità e inclinazioni di quello che pensa e dice la gente. La figura di Eratostene e del suo pensiero interpretato degli attori dello spettacolo è stato esemplare.

la rappresentazione dei principi di Eratostene, che non è solo un grande matematico e un grande fisico ma anche un grande filosofo, hanno fatto comprendere al pubblico la sua concezione organica dell’universo.

Lo spettacolo è risultato interessante, bello da vedere e da ascoltare. A Ferento un’apertura della stagione con i fiocchi.

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