Il Corteo Storico di Santa Rosa ha sfilato per le vie di Viterbo per una prestigiosa cerimonia che evidenzia l’aspetto più intimo e religioso dei festeggiamenti, la Solenne Processione con il Cuore di santa Rosa. Questa antica usanza ripetuta ieri sera è stata l’occasione per monsignor Piazza, Vescovo di Viterbo, di inserirsi sempre meglio nella comunità viterbese. L’alto prelato è stato chiamato, applaudito, apprezzato da tantissime persone e lui, stravolgendo il cerimoniale, si è soffermato a benedire bambini e persone, prima di giungere al Santuario per rendere omaggio alla Patrona, come deliberato nel 1512 dal Consiglio dei Quaranta.
Il Corteo Storico è composto da circa 310 figuranti e 130 bambine chiamate “Boccioli di S. Rosa”, tutti indossano sontuosi abiti medievali e rinascimentali tipici delle cariche civili, militari ed ecclesiastiche più importanti della vita del Comune tipici dei vari secoli, a partire dal 1200 fino ad arrivare al 1800, che rappresentano le massime autorità viterbesi, con le rispettive milizie.
Estremamente precisa la ricerca dei tessuti adatti e la realizzazione delle armi, delle corazze e delle armature preparate con gli antichi metodi di produzione.
Con il trascorrere degli anni, il corteo si è arricchito, con l’aggiunta di altri costumi, fino al 1800 e i facchini di Santa Rosa, che trasportavano il baldacchino con il cuore della Santa lungo il percorso, si sono alternati con i Facchini di Palmi con i quali sono gemellati. L’imponente organizzazione che opera alle spalle di questa manifestazione si compone di numerosi artigiani che si occupano della manifattura degli accessori e degli abiti e della realizzazione delle acconciature per riprodurre fedelmente ogni particolare, mentre uno stuolo di “signore” viterbesi, anche loro volontarie per devozione senza alcuno scopo di lucro, si occupa delle piccole riparazioni.