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Ferento 2023, martedì 25 luglio va in scena Rino Di Martino in “Le tre verità di Cesira”

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Martedì 25 luglio alle ore 19,30 sarà in scena nell’area Antiche Terme di Ferento Rino Di Martino, attore poliedrico e di grande esperienza, in “Le tre verità di Cesira”, per la regia di Antonello De Rosa. Cesira, nota venditrice di limonata dei Quartieri Spagnoli a Napoli, viene intervistata da un cameraman, a cui racconta tre curiose verità. Tre diverse versioni di una storia, nel tentativo di giustificare il fatto che, sebbene Cesira abbia un corpo da donna, ha in viso un bel paio di baffi. Le tre verità di Cesira sono un pretesto per tre monologhi, tre racconti surreali, in cui una comicità dirompente apre amari squarci sulla verità. Una verità sulla condizione della protagonista, la sua condizione sociale, l’ambiguità del linguaggio e della comunicazione.

Il patrimonio di Cesira sono due baffi che adornano il suo viso. “Madre natura, la madre di tutte le madri – scrive Manlio Santanelli, autore del testo – impegnata com’è a pensare alla ruota del pavone, al corno del rinoceronte e via dicendo, può anche avere qualche ‘passaggio a vuoto’, come si usa dire nel linguaggio tennistico. Chi è senza distrazioni scagli la prima accusa. E così Cesira, popolana discendente da una famiglia di “acquaiuoli”, ossia gestori di chioschi in cui si vendono dalle acque ‘sine nobilitate’ alle bibite più fornite di blasoni liquidi, nell’età dello sviluppo è costretta ad assistere inerme alla crescita, a spese del suo labbro superiore, di un paio di baffi setolosi e inestricabili come una foresta subtropicale. Per il vello che a volte deturpa le più belle gambe femminili c’è pronta la ceretta. Per il boschetto sotto le ascelle si può sempre ricorrere al provvidenziale aiuto di un rasoio. Lo stesso vale anche per i baffi, dirà più d’uno. Ma Cesira non vuole dissipare il suo prezioso tempo ogni mattina. E poi, nella fattispecie il rasoio dovrebbe ritirarsi in buon ordine, par far posto ad un più funzionale falcetto, di quelli in dotazione ai giardinieri. La donna, inoltre, non è fatta della stessa pasta di quelle che non accettano il naso adunco o il mento a lampada di Aladino, e si spericolano in operazioni di plastica facciale (che, detto fra noi, a volte rende le sue vittime meno avvenenti di prima). E dunque tutti a bere dalla donna con i baffi aranciate, limonate, chinotti, acque sulfuree, gassose e il ben noto Diego Armando Maradona, un miscuglio di ingredienti molto poco esotici se si eccettuano i detriti di un’arachide a conclusione del manufatto. Finché un bel giorno compare un signore con uno strano aggeggio, molto simile alle più competitive telecamere, e con flemma da professionista lo sistema su un tre piedi e lo punta sull’acquaiola. Sollecitata nella sua vanità di esemplare unico e irripetibile, Cesira svelerà non una ma ben tre verità (tre per quanti sono i canali della TV di Stato), verità delle quali sarei pronto a mettervi a parte se non fossi a conoscenza di quella buona norma che suggerisce di non spifferare ai quattro venti lo sviluppo e la conclusione di un giallo (anche se in questa sede si tratta piuttosto di un verde, o un rosso amaranto, o un nero fumo di Londra, o come più vi aggrada)”.

Lo spettacolo sarà preceduto alle 18,30 dalla visita al sito archeologico a cura dei volontari di Archeotuscia.

Per ulteriori informazioni sulla stagione teatrale consultare la pagina fb Ferento Teatro Romano o il sito http://www.teatroferento.it/ .

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