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Viterbo, criticità nella segnaletica orizzontale al km 72.700 della Cassia

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Con lettera aperta inviata alle autorità competenti e in particolare al dirigente responsabile della viabilità extra urbana del comune di Viterbo i cittadini segnalano ancora una volta il problema che grava sugli abitanti delle strade comunali consorziate del Quartuccio, degli Orti e di Sasso San Pellegrino.

«Noi abitanti di queste strade, dal novembre del 2016, per un errore fatto da un operaio dell’Astral sul tracciato della segnaletica orizzontale, trasformando involontariamente la linea tratteggiata a linea continua al km 72,700, siamo costretti -per andare a Viterbo – a raggiungere Vetralla per fare l’inversione di marcia.
A tutt’oggi, prima l’Astral, e ora l’Anas si rifiutano di modificare la linea da continua a tratteggiata o di dare soluzioni alternative al problema. Le uniche Istituzioni che ci hanno ascoltato interessandosi del problema sono stati la Prefettura e il Comando della Polizia Stradale. Tutta la classe politica che abbiamo fatto interessare, dice di essere impotente nei confronti della dirigenza burocratica e pertanto noi ci rivolgiamo a lei come responsabile del settore specifico e le chiediamo di intervenire affinché si risolva il problema indicato.
Un Ente locale non può abbandonare una intera comunità agli errori di altri enti che operano sul territorio comunale. Bisogna analizzare non solo questo errore, ma anche ciò che sta accadendo sulla cassia Nord sino al confine con Montefiascone. Anche lì per errori interpretativi fatti dall’Astral, l’Anas ha confermato questi errori creando danni ad artigiani, commercianti e residenti, trasformando le linee tratteggiate in linee continue. Fatti incomprensibili. Mentre accadeva tutto questo, giorni fa al Km 77,600 della Cassia, una linea continua, facente parte di questi errori, si è trasformata in linea tratteggiata sotto sollecitazione di alcune famiglie residenti, anche questa scelta è incomprensibile, poco chiara,con grossi dubbi di carattere morale.
Architetto, lei è responsabile della viabilità extra urbana del comune di Viterbo e pertanto non è concepibile che una comunità per andare a Viterbo faccia 10 km in più per un errore fatto dall’Astral e confermato, per motivi loro, dall‘Anas e pertanto ha il compito di risolvere questo problema. Gli abitanti di queste tre strade, dagli anni 50, da quando è stata modificata la Cassia, sino al 2016, sono sempre usciti al Km 72,700. Allora non c’erano le acacie in curva, oggi ci sono, perché non tagliate e la visibilità è ridotta a 90 metri. Se i burocrati dell’Anas facessero tagliare le acacie sino al Km 73,00 ci sarebbero 300 metri di visibilità. Il taglio delle acacie è previsto dal decreto legislativo 285/1992 art.3.comma 10 e art.31 del codice della strada.
L’Astral prima, l’Anas dopo, hanno omesso di effettuare la manutenzione della scarpata non tagliando la vegetazione spontanea, vegetazione che impedisce la visibilità per l’accesso in sicurezza della strada Cassia.
Voi Comune avete predisposto l’uscita di Pontesodo e avete preteso dall’Anas che ci fossero tutte le garanzie di sicurezza, pertanto non si capisce il perché al Km 72,700, situazione di sicurezza, di gran lunga migliore, ci sia questa opposizione dell’Anas e un danno immane alla comunità. Pertanto è suo dovere risolvere questo problema nell’ambito delle sue competenze. Noi attendiamo una risposta chiara in relazione alla legge 241/90 e pretendiamo che al più presto si risolva questo grave problema.
Intanto la comunità per andare a Viterbo attraversa al km 72,700, violando la legge, la linea continua della Cassia, rischiando e andando incontro a penalità e gravi incidenti, dovuti anche al non rispetto della velocità di 60 km orari e alla non idonea segnaletica esistente. Fatti questi gravi di inadempienze dell’Anas che l’ente locale deve contestare per evitare di essere coinvolto in caso di gravissimi incidenti».

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