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Viterbo, ieri ‘Tuscia Dialettale’ ha dedicato poesie in dialetto viterbese a Santa Rosa

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La pandemia ha sconvolto per il secondo anno i festeggiamenti della Patrona ma i viterbesi hanno studiato e prodotto tanti piccoli eventi culturali e non per “Rosina” .

Quindi il 2 settembre, quando il Sacro Cuore di Santa Rosa veniva trasportato per le vie del centro della città e sfilava il Corteo Storico, quest’anno si è voluto rendere omaggio alla giovane Santa viterbese con un evento nella sala Anselmi e lungo via Saffi.

“SANTA ROSA DA VITERBO, tempo d’Armi e Sante”, promosso dall’Associazione Via Saffi, dal Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, dall’Associazione Tuscia Dialettale e dalle Associazione Cristiane Lavoratori Italiani.

 

Alle ore 17 Leonardo Angeli ha tenuto un’interessante conferenza dal titolo “Parlando di storie viterbesi” con la proiezioni di diverse foto inedite della Viterbo che fù. Alle ore 18,30 i poeti della Tuscia Dialettale, Sara Cappuccini, Giuseppe Grasso, Sandro Maria Iacoponi (che ha recitato poesie del padre Cesare) , Anna Maria Stefanini, Rosanna De Marchi, con il presidente Franco Giuliani, hanno declamato poesie in dialetto viterbese dedicate a Santa Rosa. Al termine del recital, il gruppo La Contesa ha animato via Saffi, ricordando le gesta della Santa e rievocandone la storia con significative scene.

Presente, fra gli altri, all’evento Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa che nel suo intervento ha ringraziato i poeti per la delicatezza e il significato dell’iniziativa.

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