A Vasanello un festival cinematografico contro la violenza di genere intitolato a Silvia Tabacchi, vittima di femminicidio

Tabacchi Porri

Un festival ambizioso, che si propone di emulare, per autorevolezza, quello di Giffoni.

Pensa in grande, il sindaco di Vasanello, Antonio Porri, nel presentare il prossimo progetto, in fase di avvio, dell’amministrazione comunale.

“In questi giorni – spiega nella conferenza ufficiale, si sono definitivamente concluse le pratiche per il lascito ereditario del professor Sandro Ricci che, nel suo testamento olografo, ha destinato metà del suo patrimonio al Bambin Gesù di Roma e metà al Comune di Vasanello, con una duplice finalità.

Una il potenziamento e la crescita del Premio Amerino, curato dall’associazione Poggio del Lago, l’altra, vista la sua grande passione per il cinema, da impiegare per l’istituzione di un festival cinematografico.

Antonio Porri Sindaco Vasanello

 

Si tratta di una somma considerevole che permetterà, alla rassegna, di partire già in maniera importante e di gettare le basi per prospettive future di autonomia.

Il festival sarà tematizzato al contrasto della violenza sulle donne e l’idea sarebbe di svolgerlo dal 25 novembre al 10 dicembre 2021, tra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne e la Giornata Internazionale dei Diritti Umani e di intitolarlo a Silvia Tabacchi, la nostra giovanissima concittadina vittima di femminicidio nel 2017.

Nelle prossime settimane sarà istituito un comitato scientifico di esperti nei vari settori che si occuperà di tutti i dettagli dell’organizzazione.

“E’ di fondamentale importanza tenere sempre alta l’attenzione su queste tematiche – ha aggiunto Antonio Tabacchi, papà di Silvia, presente alla conferenza, per evitare il ripetersi di simili tragedie.

Il Comune di Vasanello, da sempre, sostiene anche il concorso letterario per ragazzi intitolato sempre alla memoria di Silvia organizzato dall’associazione Donna Olimpia, mentre, qualche tempo fa, è stata installata anche una panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza.

Le iniziative, purtroppo, non sono mai abbastanza se continuano a ripetersi gesti efferati, il nostro obbligo morale però è quello di crescere, ogni giorno, i giovani educandoli al rispetto e sensibilizzandoli su queste tematiche.”