Una festa, questa di S. Antonio Abate, molto sentita, soprattutto dagli allevatori di suini e dai muratori. Il tutto legato al fuoco. S. Antonio Abate nacque in Egitto, intorno al 250 dopo Cristo; visse circa 80 anni e morì nel 356 d.C.. Uomo di fede influenzò la vita e le usanze di molti cristiani a lui vicini. Conosciamo la sua persona attraverso gli scritti del suo discepolo e sostenitore S. Atanasio. Il santo è raffigurato in due aspetti fondamentali: da una parte con un maiale, del quale è santo protettore, dall’altra, come lo ha raffigurato il pittore francese Paul Cézanne, attorniato da donne seducenti e provocanti mentre il fuoco è sempre in secondo piano. Il paese in cui i festeggiamenti durano ben tre giorni è Novoli in provincia di Lecce.
La leggenda vuole che il rapporto tra S. Antonio ed il fuoco stia a significare la sua discesa nelle profondità dell’inferno per liberare i peccatori dal fuoco eterno. Questo il significato dei focaroni che si accendono in tutta Italia in suo onore.
Il rapporto S. Antonio con tra le donne, sta a significare la sua opera di recupero della mondanità più sfrenata. In un secondo momento, specialmente in Sardegna il 17 gennaio s’identificò con l’inizio del Carnevale.
Il rapporto con il maiale risale all’arrivo delle sue reliquie in Francia e nel paese di Saint-Antoine di Viennois, ove fu costruita una chiesa in suo onore con annesso un ospedale ove si curavano i fedeli affetti da una malattia che provocava forti bruciori di stomaco. Il papa acconsentì che si allevassero i maiali, il loro grasso era un’ottima cura per allievare gli atroci dolori di una strana malattia poi identificata e giunta fino a noi come Sfogo di S. Antonio.
Nella frazione dei Fiordini, di Montefiascone, la festa, molto sentita, si terrà nella mattinata di domenica prossima 20 Gennaio e, oltre alla celebrazione Eucaristica ed alla Benedizione degli animali, ci saranno personaggi in costume.
Pietro Brigliozzi
