Parturient montes, nascetur ridiculus mus (“I monti avranno le doglie del parto, nascerà un ridicolo topo”), recitava già nell’impero romano l’adagio di Orazio Flacco Quinto.
L’adagio è valido anche oggi e si applica molto bene ai metri di lunghezza del nuovo marciapiede che l’Amministrazione in carica a Montefiascone ha costruito nelle scorse settimane su un lato della statale Cassia, all’inizio della frazione Le Coste.
L’opera in oggetto ha una carreggiata utile di cm. 100, molto al di sotto dei 150 che prevede il Decreto MIT n. 6792/2001 cap. 3.4.6 che dispone: “la larghezza dei marciapiede va considerata al netto di strisce erbose, di alberature che di dispositivi di ritenuta. Tale larghezza non può essere inferiore a mt 1,50″.
Va anche precisato che lungo il lato del marciapiede che insiste sulla carreggiata asfaltata non vi è alcuna protezione e, visto che il tratto dell’opera è in curva, la protezione sarebbe opportuna. Non va dimenticato che un piccolo tratto di raccordo non è stato asfaltato come tutto il resto ma è rimasto in cemento.
Certamente dette norme non sono retroattive, per cui non si possono applicare ad opere simili realizzate prima del duemilauno, ma non posso essere disattese per strutture destinate ai pedoni e realizzate in questo anno. Non si può dimenticare che alle spalle di quell’area vi sono molti spazi che, con il rispetto delle leggi vigenti, se ne poteva fare uso realizzando così un marciapiede secondo le normative del codice della strada vigente.
Tante sarebbero le considerazioni da fare, ma li lasciamo ai lettori, in modo particolare agli abitanti di quella zona che non possono usare il marciapiede se non ad un solo senso di marcia. Nell’incontrarsi in due, nascono i problemi.
Pietro Brigliozzi
