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Primo giorno di scuola, studenti in presidio contro il caro scuola “Non me lo posso permettere”

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Oggi la Rete degli studenti Medi di Viterbo era in presidio davanti al Liceo Santa Rosa di Viterbo contro il caro scuola.L’inizio dell’anno scolastico rappresenta, infatti, uno dei costi maggiori che le famiglie devono affrontare: il diritto allo studio non è rispettato, in un trend di crescita rispetto agli scorsi anni.

Oggi davanti alle scuole di tutta Italia perché il costo della scuola è diventato insostenibile , in un sistema d’istruzione che la nostra Costituzione definisce pubblico e accessibile. Tutto questo sotto lo sguardo del cosiddetto MIM – Ministero dell’istruzione e del Merito, che pare avere come unico scopo quello di aumentare sempre di più disuguaglianze tra studenti, senza garantire nessun tipo di tutele alle famiglie.

Sono inaccettabili i costi che gli studenti si trovano ad affrontare, i più alti da sempre, per spese di prima necessità come libri di testo, cancelleria, dizionari, abbonamenti per i trasporti, che quest’anno ancora una volta gravano sulle spalle delle famiglie con prezzi maggiorati rispetto agli scorsi anni, arrivando a superare i 2000 euro annui.

Allo stesso modo, un percorso psicologico attualmente è percorribile solo da chi può permetterselo economicamente, all’interno delle nostre scuole gli sportelli psicologici sono troppi pochi e hanno una capacità d’azione quasi nulla rispetto alle reali necessità degli studenti. Il tema della salute deve essere preso seriamente investendo e dando strumenti a studenti e studentesse per vivere bene la scuola e contrastare così l’alto tasso di abbandono scolastico della nostra provincia.

Se i prezzi della scuola lievitano, quelli investiti per l’edilizia scolastica sono ancora insufficienti, molte scuole nella nostra provincia versano in condizioni critiche da anni, per la presenza di barriere architettoniche o per disagi strutturali.

Il governo davanti ad anni di disinvestimenti alla scuola non fa nulla ma anzi in legge di bilancio dimensionerà scuole riducendo, soprattutto in territori come quello di Viterbo, il numero di istituzioni scolastiche..

“Vogliamo essere ascoltati – dichiara Tullia Nargiso, Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio – Vogliamo un nuovo modello di scuola, un modello che non lasci indietro nessuno. Senza alcuna forma di sussistenza sempre più ragazzi abbandoneranno le mura scolastiche. Non possiamo più restare a guardare, perché non ce lo possiamo permettere. Anche per questo il 7 Ottobre saremo in piazza con i lavoratori”.

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