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Storie di ordinaria sporcizia a Via Monte Cervino

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Antonella Bruni scrive alla Direzione Generale ASL VT, al Sindaco di Viterbo e alla Procura della Repubblica di Viterbo una lettera aperta segnalando che al punto di raccolta dei rifiuti relativo ai numeri civici 19,21,73,75,55,65,31,41 di Via Monte Cervino, Viterbo, a lato dell’Ufficio postale, da tempo i cittadini trovano ogni mattina i mastelli rovesciati e i residui del banchetto notturno dei cinghiali.

“I residui – spiega Bruni – risultano particolarmente graditi a topi e uccelli, di conseguenza, complice il clima torrido, è facile dedurre il potenziale di virus che può generarsi.

Per diversi giorni e in attesa — dimostratasi vana – di vedere un intervento solutivo da parte dell’amministrazione comunale, ho provveduto personalmente a ripulire l’area in questione, segnalando, comunque, pubblicamente e ripetutamente la questione.

Allo stato delle cose, nel senso della totale assenza ed inerzia dei soggetti competenti in materia, mi chiedo, rappresentando la domanda di molti altri abitanti: perché un CITTADINO, quindi persona appartenente ad una comunità e per tale sua specifica condizione, soggetto a particolari doveri, ma con altrettanti diritti di cui godere e non un SUDDITO, cioè in totale soggezione e subordinazione rispetto a chi governa; perché un cittadino, dicevo, dovrebbe continuare a pagare le imposte comunali se i corrispettivi servizi non vengono forniti in modo efficiente ed efficace? E’ come dire, per fare un esempio, che vado a comprare la frutta, me la servono avariata, ma pretendono il pagamento equivalente al prodotto sano.

Proprio in questi giorni stanno arrivando le richieste di pagamento della Ta.Ri (Tassa Rifiuti), cifre non di poco conto per i bilanci familiari, quindi la domanda nasce spontanea: quali sono gli standard accettabili di qualità del servizio che paghiamo così profumatamente?

Lo stato indecente e vergognoso in cui versa la città è sotto gli occhi di tutti e questo anche a causa di una modalità di raccolta dei rifiuti assolutamente e palesemente inadeguata. I rifiuti restano sparsi ovunque, a causa della insufficiente capienza dei mastelli e delle indisturbate scorribande notturne dei cinghiali. Per non farci mancare nulla si potrebbe aggiungere che anche gli stessi operatori, non solo si guardano bene dal raccogliere i rifiuti sparsi a terra, ma quando riversano i mastelli nel camion, ove dovesse cadere parte del contenuto, es.carta, essa resta esattamente in terra.

Credo che in questo pur sintetico quadro di ordinaria quotidianità si possano ravvisare varie ipotesi di responsabilità giuridicamente rilevanti anche sotto il profilo della sanità pubblica.

L’appello, quindi, è che gli uffici preposti intervengano, ognuno per quanto di competenza, sia per prevenire simili scempi sia per reprimere e punire condotte, a dir poco, inaccettabili”.

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