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Paterna: “Dall’evento di Fondazione a Tarquinia diversi spunti per migliorare l’agricoltura viterbese”

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“Dall’incontro organizzato dall’associazione Fondazione per la Tuscia diversi spunti interessanti per migliorare l’agricoltura viterbese”. A dichiararlo, a margine del convegno L’Isola che non c’è, è la consigliera regionale Valentina Paterna, presidente della commissione Agricoltura e Ambiente. “Grazie Paolo Zappi, presidente dell’associazione, per aver dato vita ad un evento che ha messo al centro del dibattito l’agricoltura, che è tra i pilastri dell’economia del nostro territorio. La speranza resta quella di far avvicinare sempre più persone a questo mondo, in particolare i giovani, che sono il nostro futuro e di conseguenza rappresentano anche il futuro delle nostre aziende”.

“Proprio la settimana scorsa, in commissione – prosegue la presidente – abbiamo dato il via all’iter di approvazione della proposta di legge sulle attività turistiche del vino e dell’olio. Questo per rimarcare l’attenzione massima della Regione verso le questioni che riguardano l’agricoltura e anche tutte le attività a lei connesse, questo grazie al lavoro costante che sta svolgendo l’assessore Giancarlo Righini. Anche il Consiglio si sta dando da fare per apportare migliorie, ad esempio tramite la proposta di legge sull’agricoltura sociale già presentata sempre in VIII commissione, un provvedimento che offrirà la possibilità di creare una sinergia tra due mondi apparentemente distanti ma in realtà molto vicini”.

“Voglio ringraziare personalmente – conclude Paterna – l’Onorevole Mauro Rotelli, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, l’assessore Alberto Riglietti, l’assessore all’Università Agraria Alessandro Sacripanti e tutti gli imprenditori ed i rappresentanti di categoria intervenuti al convegno. È stato davvero interessante ascoltare i loro interventi, da cui potremo trarre spunti utili in vista delle sfide future. Tutti sappiamo quanto la Tuscia sia ricca di biodiversità, ospitiamo nella nostra provincia specie di piante rarissime e oltre la metà delle razze animali presenti nel Lazio. Siamo fortunati ad avere questo patrimonio e dovremo essere bravi a utilizzarlo con intelligenza, continuando a produrre le nostre eccellenze ma rispettando sempre l’ambiente”.

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