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Viterbo, Erbetti(M5s): Quando la politica strumentalizza le donne io non presto il fianco

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«Quando la politica strumentalizza le donne io non presto il fianco. Purtroppo – dichiara Massimo Erbetti, Consigliere comunale M5s a Viterbo, –  ancora una volta abbiamo avuto dimostrazione del fatto che per alcuno la lotta alla disparità di genere è solo una lotta di parte, una lotta da portare avanti quando a subire vergognosi insulti è una donna, non perché donna, ma appartenente ad uno schieramento politico.

Nei giorni scorsi in consiglio comunale abbiamo votato all’unanimità un ordine del giorno a sostegno della leader di Fratelli d’Italia, in quell’occasione feci presente che inserire un solo nome sarebbe stato un errore perché la violenza che subiscono ogni giorno le donne in quanto donne colpisce tutte loro indistintamente dal ruolo che ricoprono.

Presentai un emendamento a quell’ordine del giorno che non fu accettato dai presentatori in quanto secondo la loro interpretazione avrebbe diluito l’importanza dell’atto, pur non condividendo tale scelta, ritirai l’emendamento con la promessa da parte di tutti che al Consiglio successivo si sarebbe votato il mio emendamento trasformato in ordine del giorno e così ho fatto riprendendo il testo e ripresentandolo ma, purtroppo, le mie paure si sono trasformate in realtà.

La promessa non è stata mantenuta e si sarebbe voluto sconvolgere quanto da me presentato togliendo tutti i nomi che, proprio per dare un segnale e per provocazione avevo inserito nell’ordine del giorno.

Abbiamo assistito ad un dibattito vergognoso, dove quanto detto in precedenza è stato rinnegato, dimostrando così che per alcuni la lotta alla violenza sulle donne vale solo se ad essere colpite sono quelle di un determinato schieramento politico.

Ho così ritirato il mio ordine del giorno, perché non intendo in alcun modo far proseguire un discorso vergognoso. Non avrei mai presentato un mio ordine del giorno su una persona in quanto appartenente alla mia parte politica, ma in quanto donna. Volevo evitare che qualcuno mettesse una bandierina del proprio partito, dicendo così che la sua è più donna di altre.

Non presto il fianco ad una finta solidarietà che pare funzionare solo se viene colpita una determinata donna, non presto il fianco a chi non vuol vedere “diluito” un proprio atto e la volta successiva vorrebbe invece fare l’elenco della spesa, le donne non meritano di assistere ad uno spettacolo indecoroso e vergognoso…non in mio nome».

 

 

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