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Festival Nazionale di Teatro “Alberto Corinti”

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Nel foyer del Teatro Unione, gremito di ospiti, è stato presentato il Festival Nazionale di Teatro Alberto Corinti, il progetto dell’associazione culturale Villanova Aps e del Comune di Viterbo, in collaborazione con Astarte, in sinergia con ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio, e con il patrocinio dell’Unione italiana Libero Teatro.

Sono intervenuti Alfonso Antoniozzi, vice sindaco e assessore alla cultura e all’educazione, Patrizia Notaristefano, assessore alle politiche sociali, Luca Fornari, amministratore delegato ATCL, Angelo Felice Frateiacci, presidente Associazione culturale Villanova, direttore artistico del festival e responsabile provinciale Unione Italiana Libero Teatro (UILT), Paolo Manganiello, vice presidente associazione Astarte, regista, responsabile del programma di teatro sociale, Piergiorgio Guidorzi, psichiatra, direttore sanitario San Raffaele Viterbo, Stefania Zuccari, presidente Unione italiana Libero Teatro del Lazio, Chiara Palumbo, regista e presidente associazione Astarte, Graziella Fiorucci, presidente associazione Amici di Galiana.

Il vice sindaco Alfonso Antoniozzi visibilmente commosso ha dichiarato: “Poter annunciare alla città la nascita del Festival Nazionale di Teatro “Alberto Corinti” è per me motivo di grande gioia per una serie di eccellenti motivi.

Il primo: tornare a raccontare alla città che tra i suoi figli è esistito Alberto Corinti, pioniere del teatro amatoriale viterbese e fiero avversario di un certo, errato, comune sentire per cui unicamente il teatro fatto da professionisti avrebbe i titoli per fregiarsi di un ipotetico bollino di qualità.

Il secondo: porre la prima pietra di un festival che mi auguro possa diventare uno degli appuntamenti fissi della vita culturale cittadina e, perché no, nazionale.

Il terzo: affermare una volta per sempre con decisione che, per parafrasare Gertrude Stein, “il teatro è il teatro”; non esiste un teatro professionale, amatoriale, sociale e via discorrendo. Il teatro non ama gli aggettivi, è una forma di espressione sociale tra le più antiche di cui l’uomo abbia sentito l’esigenza, che sospende l’incredulità per un tempo finito e racconta storie perché il pubblico (ma anche l’attore) possa conoscere, riconoscersi, sviluppare una coscienza critica e – certamente – anche divertirsi.

Infine l’affetto personale e l’inestinguibile debito di riconoscenza per Alberto, che ebbe la pazienza di ricevere un ragazzino che sognava di fare del teatro il suo mestiere e la bontà di dirgli, con quell’indimenticabile burbera bonarietà che gli era propria: vai avanti, ce la puoi fare”.

Alberto Corinti, classe 1929, è stato attore e promotore della cultura teatrale viterbese: dopo un periodo di appartenenza al gruppo “il Camino”, fonda il Gruppo d’Arte Drammatica “Le Maschere”, di cui diviene Direttore Artistico, portando in scena con Quirino Galli alla regia spettacoli d’avanguardia per tutti gli anni ’60. Nel 1979, grazie alla possibilità di poter disporre di uno spazio teatrale a Villanova (reso disponibile dal parroco don Armando Marini), nasce il gruppo che nel 1982 si costituisce formalmente come Associazione Compagnia teatrale “I Giovani”, che continua tutt’oggi la sua attività.

Angelo Felice Frateiacci, ideatore del Festival, lo ricorda come “uno studioso e rispettoso del testo, autorevole nel lavoro degli attori, esigente nel richiedere l’impegno di tutti, attento alle regole del teatro perché convinto che si possa fare teatro per ragioni diverse e a livelli diversi, fermo restando la qualità della realizzazione. Pretendeva professionalità pur nella partecipazione “amatoriale” di noi giovani attori e, per questo motivo a volte poteva apparire severo nel suo ruolo durante l’allestimento dello spettacolo. Poi, in realtà, era il suo sorriso contagioso che smentiva il rigore dell’atteggiamento registico”.

Il Festival è stato realizzato con la collaborazione di Astarte. Un’associazione che vuole da un lato promuovere la cultura teatrale attraverso la pratica del “fare” e del “vedere”, organizzando laboratori e corsi a vari livelli, inserendo anche momenti di formazione teorica e di didattica della visione; dall’altro lato è impegnata a progettare percorsi di formazione più specificamente afferenti al Teatro Sociale.
Questa prima edizione del Festival, che prenderà il via il 29 aprile e terminerà il 27 maggio, prevede la realizzazione di 7 spettacoli e un seminario presso il Teatro dell’Unione e un incontro/dibattito presso il foyer dello stesso teatro.

Un mese di eventi in cui saranno coinvolte numerose compagnie provenienti da tutta Italia. Si inizia sabato 29 aprile alle ore 21.00 con un classico della comicità: Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo, presentato dalla compagnia Teatro dei Dioscuri di Campagna (Salerno).
Una delle primissime commedie di Eduardo, narra le vicende di una scalcinata compagnia teatrale che si trova ospitata in un albergo.

Venerdì 5 maggio alle ore 17.00 nel foyer del Teatro dell’Unione ci sarà l’incontro – dibattito Teatro: il gioco della terapia per approfondire con esperti del settore la realtà e le prospettive artistiche e terapeutiche del teatro sociale integrato. L’incontro sarà a cura di Paolo Manganiello e sarà ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. A Viterbo infatti per la prima volta si parla di questa pratica non solo tra addetti ai lavori ma con il pubblico e con tutti gli interessati a questo tema.
Coordinano il prof. Roberto Alessandrini (Antropologo, docente di Ermeneutica pedagogica) insieme a Paolo Manganiello (Regista, docente, pedagogo, studioso di teatro sociale). Con interventi di Chiara Palumbo (Regista, operatrice teatrale Associazione Astarte), Graziella Fiorucci (Ass. Amici di Galiana), del dott. Piergiorgio Guidorzi (Direttore Sanitario del San Raffaele Viterbo), del dott. Ermanno Gioacchini (Dirigente Medico e Responsabile Sanitario SR Villa Adriana, responsabile del Progetto Teatro terapeutico della UILT (Unione Italiana Libero Teatro), della prof.ssa Elena Mozzetta (Regista, musicista pedagoga), di Francesco Cerra (regista e direttore dell’ Associazione Tetraedro di Viterbo), del dott. Marco Marcelli(direttore UOC neuropsichiatria infantile della ASL di Viterbo), Massimo Corinti (Associazione Culturale Villanova) ed Elda Martinelli (Regista, pedagoga, specializzata in teatro-ragazzi I Ass. Teatro di Carta).

Sabato 6 maggio alle ore 21.00 ritorna la prosa con la compagnia cremonese Qu.Em. Andrà in scena il dramma Gli altri, una riflessione sulla persistente vitalità delle tante forme di intolleranza e discriminazione in cui i vari protagonisti sono, ogni volta, un uomo e una donna qualunque; non hanno colpe, ma qualcuno (o la società) ha deciso che non sono degni di vivere e scegliere liberamente la loro vita.

Giovedì 11 maggio dalle ore 16.30 alle ore 18.30 Chiara Palumbo e Paolo Manganiello dell’ Associazione Astarte terranno un seminario-laboratorio aperto di teatro integrato. Il laboratorio prevede un pomeriggio di “gioco” e di scambio sul palcoscenico del teatro Unione, aperto al pubblico.
Il laboratorio è gratuito per un massimo di 20 partecipanti. Per iscriversi è necessario inviare una email a [email protected] entro il 4 maggio.

La compagnia Teatro Finestra di Aprilia (Latina) sabato 13 maggio alle ore 21.00 porterà in scena Tango, di Francesca Zanni. Teatro denuncia di grande impatto emotivo. Un atto unico che ci parla dei desaparecidos argentini e dei figli rubati. Un uomo e una donna raccontano la loro storia senza mai parlarsi direttamente.

Venerdì 19 maggio alle ore 21.00 la Compagnia Gruppo PEGASO diretta da Chiara Palumbo presenta Follia.
“Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.” Metti un teatro, dove tutto può esistere, anche “un mondo diverso da quello che esiste per gli altri”.


Sabato 20 maggio alle ore 21.00 è il turno della compagnia viterbese I Giovani con Un’aria di famiglia, un testo di Agnès Jaoui e Jean Pierre Sacri. Una commedia dal sapore agrodolce. La famiglia Menardi conserva l’abitudine di andare tutti i venerdì della settimana a cena al solito ristorante.


Venerdì 26 maggio alle ore 21.00 la Compagnia Integramente diretta da Paolo Manganiello presenta Chiusi Fuori. L’evento è realizzato grazie alle associazioni Astarte e Amici di Galiana, e grazie al patrocinio e alla partecipazione degli ospiti del San Raffaele di Viterbo.
Lo spettacolo è un tentativo di apertura in una “finestra illuminata” che ha nome di palcoscenico. Un “gioco” necessario. Qualcosa che si distacca fortemente da tutto ciò che è semplice spettacolo, che attiene maggiormente ad un esercizio di ricerca e di approfondimento su ciò che è più prossimo al teatro in senso stretto.

Sabato 27 maggio alle ore 21.00 sarà la volta di Tre sull’altalena, presentato dalla Compagnia Ronzinante di Merate (Lecco). Una delle commedie più conosciute e rappresentate di Luigi Lunari. Tre uomini: un commendatore, un capitano dell’ esercito e un professore si trovano nello stesso luogo per tre ragioni diverse; il commendatore per un incontro galante, il capitano per trattare un acquisto di materiale bellico, il professore per ritirare un pacchetto.

Il costo dei biglietti per gli spettacoli teatrali è di 5 euro e saranno acquistabili esclusivamente presso il botteghino del teatro dell’Unione, in piazza Verdi 10, a Viterbo.

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