LA CROCE ASTILE DELLA REVERENDA CAMERA APOSTOLICA

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Nella concattedrale di san Giacomo Apostolo Maggiore a Tuscania c’è una croce d’argento del 1350. E’ posta sopra un globo e fu eseguita con le tecniche a sbalzo, a cesello ed a traforo; nel globo si utilizzò anche la fusione ed il tornio e vi si legge il bollo , “ RCA” , della Reverenda Camera Apostolica che aveva un suo grande palazzo nella città di Toscanella, nel quartiere di Poggio fiorentino.
Questo importante dicastero della curia statale vi amministrava la gestione della transumanza ovina e bovina dall’Umbria, dalle Marche e dalla Sabina, per un totale di 24.00 capi di bestiame che venivano immessi nei pascoli di Tuscania, di Montalto e della Badia del Ponte.
Proprio i camerlenghi, gli amministratori dei beni e delle finanze, della Camera commissionarono questo oggetto sacro probabilmente a Vannuccio di Viva, orafo di Siena, che faceva parte di una famiglia dedita a quest’arte da più generazioni, e lo donarono all’allora cattedrale di San Pietro sul colle della Civita.
La croce ha un’anima in legno, due anime in metallo e le parti esterne in argento; è astile cioè sorretta da un’asta e veniva usata nelle processioni.
Ha due facce ed una cornice; i quattro bracci hanno le placchette con le raffigurazioni della Madonna, del Pellicano, di Santa Maria Maddalena, del Padre Eterno, di San Giovanni Evangelista, di San Matteo, di San Pietro, di San Lorenzo, di San Giacomo Maggiore e di San Paolo.
In basso vi è un puntale di ferro.
Intorno al 1750 , per decisione del Capitolo della cattedrale, fu realizzato il globo sotto al quale si inseriva l’asta.
E’ decorato a foglie ed ha un motivo a forma di ombrello lavorato a sbalzo ed a cesello.
Nell’argento, che è sopra il globo, si inserisce il puntale della croce.
Nella città di Orte si trova un’altra croce simile a questa.

Mauro Loreti