Eredità e memoria del Risorgimento nella Tuscia dopo l’Unità

0
22

Si terrà sabato 7 ottobre alle ore 16.00 presso la Sala conferenze dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, in via A. Saffi, 49, il convegno sul tema “Eredità e memoria del Risorgimento nella Tuscia dopo l’Unità” organizzato dal Comitato Provinciale di Viterbo dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Dopo il saluto istituzionale del Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli, lo svolgimento dei lavori sarà avviato dall’intervento introduttivo di Antonio Quattranni, presidente del Comitato provinciale. 

I contenuti dell’iniziativa saranno presentati nelle relazioni come da programma: Osvaldo Biribicchi, La memoria del Risorgimento nella toponomastica di Viterbo; Giocondo Cherubini Conflittualità tra Stato unitario e società locale; Massimiliano Marzetti, La nascita dei pompieri di Viterbo tra servizio pubblico e polemica politica; Giorgio Fanti, Due patrioti viterbesi al confino: Ermenegildo Tondi e Francesco Grugnardi; Fabrizio Mancini, Un garibaldino del XX secolo: Oreste Donati che “per la Libertà avrebbe dato la vita”; Catia Bonifazi, Aspetti dell’istruzione femminile dopo l’Unità; Giancarlo Breccola, Odoardo Golfarelli, garibaldino e maestro.  

Il tema proposta dal Comitato provinciale si basa sulla considerazione che le vicende del Risorgimento costituiscono anche per la Tuscia un momento storico di particolare significato e rappresentano ancora oggi una “fonte” di stimoli di ricerca storica e di elementi di riflessione utili alla vita culturale, sociale e politica della realtà attuale. 

La ricostituzione degli aspetti trattati dai relatori prende dunque le basi dalla significativa e meritoria storia di studi e ricerche relativi alla eredità e memoria nel nostro territorio che il periodo risorgimentale ha lasciato nel corso delle vicende successive all’Unità italiana. Anche il Risorgimento nella Tuscia è una miniera di storie appassionanti che  possono e devono ancora essere studiate e riscoperte.

Non si tratta quindi del mero richiamo alla “memoria” dei monumenti, bensì un’indagine su aspetti singolari ma significativi e con il riferimento costante ai valori a cui è legata idealmente anche la nostra carta costituzionale repubblicana, eredità e frutto storico anche del sacrificio dei combattenti del Risorgimento.