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Skunk: cosa sapere su questa varietà di canapa

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Quando si parla di cannabis, si inquadrano diverse varietà. Entrando nel vivo delle più popolari, non si può non citare la skunk. Cosa sapere in merito ad essa? Nelle prossime righe, abbiamo cercato di rispondere a questa domanda e di tracciare un esauriente ritratto di una delle varietà di cannabis più popolari in assoluto.

Storia

La storia della skunk ha avuto inizio nel 1969. Siamo di preciso in Bassa California, ai tempi dell’incontro tra un coltivatore di nome Jingles e Sam the Skunkman – vero nome David Watson – una figura attorno alla quale aleggia una sorta di alone mitico quando si parla con un esperto di cannabis.

Grazie a loro e alla collaborazione con il gruppo di coltivatori noto come Sacred Seeds, è nata la varietà di cannabis a cui stiamo dedicando questo articolo. Nel 1970, è iniziato il lavoro concreto sulla pianta, con una serie di test grazie ai quali è stato possibile arrivare alla varietà che si conosce oggi (e che in tantissimi apprezzano).

Quali sono le caratteristiche? Eccole:

75% di canapa sativa Acapulco Gold
25% di varietà Columbian Gold
25% di varietà Mexican Sativa

Nella skunk non mancano tracce di indica afgana. Come ricordato più volte dagli estimatori della cannabis, l’obiettivo di Watson è stato fin da subito quello di includere, in una sola pianta, il massimo della qualità delle varietà sopra citate.

I vantaggi della skunk (e i motivi del suo successo)

A Watson e ai suoi collaboratori bastò poco per accorgersi che la varietà di cannabis che avevano sviluppato era speciale. Fin da subito, infatti, la skunk ottenne un grande successo. Come mai? La risposta è da legare a diversi aspetti. Da un lato si ha a che fare con una fioritura estremamente rapida. Dall’altro, invece, con risultati sorprendenti per quanto riguarda gli aromi.

Dagli USA, la fama della skunk iniziò, al principio degli anni ‘70, a diffondersi anche in Europa. A contribuire alla sua fortuna ci pensò anche la scelta di Watson di trasferirsi dagli Stati Uniti all’Olanda.

Tornando un attimo agli aspetti positivi della varietà, rammentiamo che, tra i principali, rientrava la sua capacità di fiorire senza problemi adattandosi al clima umido tipico della California.

Gli ibridi

Come poco fa ricordato, in tempi rapidi la skunk ha letteralmente spopolato. Questo ha portato alla scelta di studiarne ulteriormente le caratteristiche arrivando alla formazione di diversi ibridi. Ecco i più famosi:

Super skunk: iniziamo con la varietà di skunk più famosa in assoluto. Quando la si chiama in causa, è necessario ricordare che si tratta di un ibrido tra sativa – 75% – e indica al 25. Un altro aspetto sul quale vale la pena soffermarsi è il suo essere molto vicina alla varietà originale. Alla luce di ciò, si contraddistingue per un importante contenuto di THC.
Super Silver Haze: molto popolare tra i frequentatori dei coffee shop di Amsterdam, è frutto dell’ibridazione tra i geni della skunk e quelli della varietà di cannabis Northern Lights, a sua volte incrociata con la Haze. Premiato diverse volte, questo ibrido a base di canapa sativa è considerato dagli esperti del settore uno dei migliori al mondo. Quando la si nomina, è il caso di ricordare il suo essere adatta alla produzione dell’hashish.
Orange Bud: eccoci a parlare di un’altra varietà molto famosa di skunk. Molto popolare negli anni ‘80, si contraddistingue per un profumo tendente all’agrumato. Tra le sue caratteristiche rientrano i forti effetti psicoattivi. Per quanto riguarda la resa, ricordiamo che è media. Le cime sono contraddistinte da una forte compattezza e densità. Dal punto di vista estetico, di questa celebre varietà della skunk, considerata tra le migliori dagli estimatori della prima ora, si apprezzano i pistilli.

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