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Unitus, Inaugurato il  primo centro antiviolenza universitario del Lazio  

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È stato inaugurato nel chiostro rinascimentale del complesso di Santa Maria in Gradi a Viterbo, il primo centro antiviolenza universitario del Lazio. Presenti tra gli altri il Prefetto  Antonio Cananà, il Vescovo Lino Fumagalli, il Questore Giancarlo Sant’Elia, l’assessore regionale Alessandra Troncarelli, il presidente di PonteDonna Carla Centinoni, il consigliere regionale Enrico Panunzi, l’assessore comunale alle politiche sociali, Patrizia Notaristefano, anche in rappresentanza del sindaco Chiara Frontini il dott. Alessio Pontillo presidente di Lazio Disco, la direttrice della Asl Daniela Donetti, la presidente del comitato unico di garanzia dell’Unitus Sonia Melchiorre, ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, docenti e rappresentanti del mondo universitario. L’inaugurazione è stato il primo passo per veder crescere  il progetto di altissimo valore, che sarà presto esteso ad altre realtà universitarie regionali.

“Questo centro antiviolenza universitario di Viterbo – ha asserito  Paolo Orneli, assessore all’Università – è il primo di altri 4 punti che saranno aperti in altrettanti atenei della regione Lazio”.
Il rettore dell’università della Tuscia Stefano Ubertini ha  tenuto a sottolineare  che sarà un centro estremamente importante non solo per Viterbo, ma per tutta la Tuscia. Il centro antiviolenza, gestito dall’associazione PonteDonna e finanziato dalla regione Lazio, sarà a disposizione (anche telefonicamente) dal lunerdì al venerdì h 24.

“Il centro antiviolenza – ha detto il rettore Stefano Ubertini – ci rende particolarmente orgogliosi. Spero che sia l’inizio di un percorso verso una serie di altri traguardi importanti”.

“Abbiamo a disposizione un armamentario normativo di primo livello, con una legislazione che ha dedicato molta attenzione al tema, soprattutto negli ultimi 15 anni, ma  la battaglia si vince nelle scuole, nelle università, dove si formano le giovani generazioni – ha evidenziato il Prefetto -. Come qui all’Unitus, che ha dato ulteriore dimostrazione di lavorare per il territorio e interagire con lo stesso. La violenza si vince con le Forze dell’Ordine, che mettono molto impegno sul fronte della prevenzione e della repressione. La violenza di genere è un tema di stretta attualità. Episodi che riguardano soprattutto le cerchie familiari che denotano da parte dei maschi un’antica concezione di proprietà della donna”.

“Si tratta di progetto di altissimo  valore – ha aggiunto Orneli –  questo è il primo centro antiviolenza che apriamo. È certamente un progetto a cui abbiamo creduto tantissimo. La lotta contro la violenza è una battaglia di civiltà per sradicare la diffusa sottocultura. Noi miriamo a costruire una società di eguali, dove non si dovrà faticare per affermare il proprio valore e il diritto ad essere persone libere”.

La Presidente dell’associazione Ponte Donna ha detto: “Abbiamo compiuto un passo in avanti della politica contro la violenza di genere. Noi abbiamo bisogno di cultura della prevenzione. Dobbiamo imparare ad analizzare i dati. La violenza è strutturale: sta nei gangli della famiglia e della società”.

Poi ha aggiunto: “La scuola  a tutti i livelli è il luogo del pensiero in cui può iniziare la prevenzione. Il progetto corato anche da Pontedonna ha preso il massimo del punteggio ed è stato  scelto Viterbo, dove ci sono forze dell’ordine formatissime in materia.  Con questo servizio – ha voluto sottolineare Pontillo – possiamo fare un lavoro culturale per arginare quegli atteggiamenti non più accettabili dalla nostra società”.

Alessandra Troncarelli ha evidenziato: ”È importante il luogo dove il centro viene inaugurato: un posto nevralgico, come l’Università, perché è qui che le persone si vengono a formare per il loro futuro”.

Il consigliere regionale Enrico Panunzi ha detto: “Il fine è trattare il problema in modo strutturale e instaurare elementi preventivi di ascolto è fondamentale”.

Il vescovo Fumagalli, prima del taglio del nastro, ha impartito la benedizione e ha affermato: “Oggi è l’inizio di un lavoro da svolgere in sinergia tutti insieme. È fondamentale risolvere i problemi che nascono dalla violenza facendo affermare la cultura della non violenza”.

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