Romoli: ‘Giornata significativa per la Tuscia che ha vinto la battaglia ambientale contro un impianto eolico a Montalto di Castro’

MONTALTO DI CASTRO – Quella di ieri è stata una giornata significativa per la Tuscia e per l’importante battaglia ambientale che il territorio in maniera compatta sta portando avanti da anni. La Provincia di Viterbo è infatti riuscita a far valere le proprie ragioni innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio e a impedire che a Montalto di Castro, in un’area dalla forte vocazione agricola, venisse realizzato un rilevante impianto eolico costituito da quattro aerogeneratori da 150 metri di altezza ciascuno.

La vicenda parte dallo scorso novembre quando una società privata, interessata a installare pale eoliche a Montalto di Castro, ha fatto ricorso al Tar contro una delibera regionale di maggio della Regione Lazio chiedendone la sospensione. Delibera che, a chiare lettere, dice che nella Provincia di Viterbo non si possono realizzare altri impianti in aree di particolare pregio o destinate all’agricoltura. Questo perché la Tuscia fa già ampiamente la propria parte dal momento che oltre il 78 per cento dell’energia da fonti rinnovabili autorizzata a livello regionale viene già prodotta nel viterbese.

In un’ottica di tutela ambientale, la Provincia di Viterbo non poteva quindi in nessun modo permettere che un’altra vasta area agricola del proprio territorio venisse sacrificata per lasciare spazio a un ulteriore impianto eolico. Ecco perché l’Ente, tramite i legali interni, si è costituito in giudizio e ha evidenziato come la società privata, tra l’altro, abbia presentato il ricorso di gran lunga oltre i termini previsti dalla legge.

Il Tar del Lazio ieri si è espresso accogliendo tutte le osservazioni avanzate dalla Provincia di Viterbo e ha respinto la richiesta di sospensione della delibera regionale presentata dalla società. Che in sintesi significa che ad oggi la società in questione non potrà realizzare l’impianto eolico a Montalto di Castro. 

“Abbiamo tutelato il territorio – ha commentato il Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli – perché la realizzazione dell’impianto avrebbe comportato un’evidente criticità ambientale per l’alta Tuscia”.

“Sia ben chiaro: la Provincia di Viterbo crede nell’energia pulita – ha aggiunto il Presidente Romoli -, ma la produzione nel Lazio non può ricadere quasi interamente sulle nostre spalle. La Tuscia produce già il 78,08 per cento dell’energia da fonti rinnovabili autorizzata dalla Regione, è arrivato quindi il momento che anche le altre Province facciano la propria parte. Per fare un termine di paragone, secondo la delibera regionale Roma ne produce solo il 6,58 per cento, Latina il 13,7, Frosinone l’1,64 e Rieti non ne produce per niente. Siamo dunque disposti ad ospitare impianti in aree dismesse, industriali o da bonificare. Ma non accetteremo più di sacrificare altre zone destinate all’agricoltura per ospitare impianti ad alta occupazione di terreni”.