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L’ascesa dei diamanti sintetici: un mercato in crescita verso i 35 miliardi di euro

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I diamanti, simbolo per eccellenza dell’amore immortale, derivano la loro fama dalla loro genesi millenaria: creati nelle viscere terrestri, portati in superficie da eruzioni vulcaniche violente e infine estratti dalle miniere. Queste gemme non sono altro che testimoni silenziosi degli albori del nostro pianeta, essendo fra gli elementi più antichi della Terra.

Questo retaggio temporale è il motivo della loro inestimabile valutazione e del costo elevato che li contraddistingue. Nonostante il valore tradizionale delle pietre naturali, si assiste a un orientamento crescente verso i diamanti di sintesi.

Nel corso del 2022, il segmento dei diamanti prodotti in laboratorio ha registrato un picco storico, rappresentando il 10% delle vendite su scala globale. Questo balzo rappresenta un’impennata notevole, specialmente alla luce del fatto che i diamanti di laboratorio sono un fenomeno relativamente recente, nato soltanto cinquant’anni fa. Si è trattato di un’innovazione rivoluzionaria che ha dovuto guadagnarsi una posizione nel mercato, dimostrare la propria provenienza e ottenere l’accettazione del settore e dei consumatori. Un’impresa che sembrava improba fino a un decennio fa e che ha impiegato solo dieci anni a riscrivere le regole dell’industria diamantifera.

Attualmente, i diamanti sintetici non sono solo un’alternativa ma rappresentano un punto focale nelle strategie di marketing di molte rinomate case gioielliere a livello mondiale. Le previsioni degli analisti indicano una tendenza in crescita, con aspettative che il valore dell’industria dei diamanti sintetici si avvicini ai 35 miliardi di euro nel giro di pochi anni. La proiezione del mercato suggerisce un incremento con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 9% circa nel periodo di previsione 2023-2028.

motori di crescita del settore

Quali sono le leve che hanno innescato questo sviluppo esponenziale? Diversi sono i fattori che hanno alimentato l’espansione del mercato dei diamanti coltivati in laboratorio negli ultimi anni: l’accelerata urbanizzazione, il calo dei prezzi dei diamanti di sintesi, l’incremento della domanda da parte delle industrie utilizzatrici, la rapida crescita del settore orafo, e l’apprezzamento crescente tra i millennials.

A queste si aggiungono la positiva espansione delle industrie utilizzatrici, l’aumento delle attività manifatturiere e il veloce sviluppo delle economie in via di sviluppo, tutti fattori che contribuiscono all’aumento della domanda di diamanti sintetici impiegati in svariate applicazioni: dal taglio, alla molatura, modellazione, lucidatura, foratura e rivestimento di attrezzature industriali, utilizzati in un ampio spettro di settori quali costruzioni, semiconduttori, elettronica, estrattivo, petrolio e gas, lavorazioni di precisione, e oltre.

motivi di una scelta consapevole

Madestones, leader nel settore, sostiene che la ragione principale della scelta dei diamanti sinteticisia da attribuirsi alla loro natura etica. A differenza dei diamanti estratti, quelli di laboratorio non richiedono l’attività mineraria, sono prodotti in un ambiente controllato attraverso la simulazione di alte temperature e pressioni, e non sono associati a condizioni di lavoro ingiuste.

Un secondo fattore è la modernità. Il diamante sintetico rappresenta la modernità per antonomasia: innovativo, dinamico, flessibile, e rispondente alle tendenze attuali. Questo lo rende particolarmente attraente per la Generazione Z, che punta al progresso e che insegue con determinazione i propri ideali e obiettivi, privilegiando originalità, diversità e immediatezza. La capacità di sviluppare diamanti in laboratorio in poche settimane, anziché in miliardi di anni, rappresenta quindi un aspetto di forte impatto.

La terza ragione è senza dubbio l’accessibilità economica. I diamanti di laboratorio offrono un’alternativa più accessibile rispetto ai corrispettivi naturali. Costando sensibilmente meno, si rendono disponibili a un pubblico più vasto. Nel periodo post-pandemico, i consumatorisi sono orientati verso i diamanti sintetici anche come strategia di risparmio. Il settore ha visto aprirsi nuove possibilità: i gioiellieri possono proporre un carato di diamante coltivato in laboratorio incastonato in un anello a circa 1.000 euro, mentre un diamante estratto dalle medesime caratteristiche può costare tra i 4.000 e i 5.000 euro, o anche più.

In conclusione, i diamanti coltivati in laboratorio stanno democratizzando l’industria dei diamanti, rendendo accessibile a un pubblico molto più ampio gioielli di pregio, che un tempo erano prerogativa esclusiva di un’élite economica, a causa del costo proibitivo dei diamanti estratti.

Maurizio Brodo
Maurizio Brodo
Direttore responsabile

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