Nella sala consiliare di Palazzo dei Priori si è tenuta la presentazione della processione di Maria Santissima Liberatrice.
Dopo l’introduzione della Sindaca Frontini che ha parlato dell’importanza della manifestazione religiosa per il rilancio della Trinità e di San Faustino, due quartieri nevralgici per città, ha preso la parola il Priore della chiesa agostiniana.
Padre Scalella ha parlato dell’evento straordinario che accadde nel maggio del 1320 quando a Viterbo i cittadini furono colpiti da qualcosa di molto spaventoso e di molto strano, qualcuno parlò di demoni, altri di strane malattie, ma non si riuscì a capire che cosa effettivamente causò la morte di molti viterbesi.




Tutta la popolazione, spaventata, si recò a pregare nella Cappella della Trinità dove c’era l’immagine della Madonna e miracolosamente le morti cessarono. Iniziò così la consuetudine di portare in processione come ringraziamento l’immagine di Maria Santissima poi definita Liberatrice e protettrice di Viterbo.
Quest’anno ricorre il decennale della morte di un parroco della Trinità: padre Renato Maria Saverio, educatore di generazione di viterbesi, una guida sicura per tutti negli anni della sua esistenza.
Massimo Mecarini ha ricordato che da qualche anno i Fachini hanno ricevuto il grandissimo onore partecipare alla processione. I Facchini alla Trinità, per Santa Rosa, davanti all’immagine della Madonna intonano il canto “Mira il tuo popolo” che fa sempre emozionare i presenti.
Marco Mandola a nome dei portatori ha affermato: “Noi siamo solo le gambe di questa manifestazione, ma siamo orgogliosi e felici di aver instaurato questo rapporto con i Facchini: loro trasportano la macchina di Santa Rosa patrona, mentre noi trasportiamo l’immagine della protettrice della città”.
Domenica 28 alle ore 17,30 la solenne manifestazione prenderà il via a Piazza del Plebiscito per terminare alla chiesa agostiniana della SS.Trinità santuario mariano cittadino.