Mistero sulle statue rubate nella chiesa di Lubriano e portate al campo dei miracoli

Un nuovo mistero si lega alla vicenda della Madonna di Trevignano ed è legato alle statue della via Crucis comparse nell’ormai celebre “Campo delle rose”.

Si tratta di 14 statue in bronzo che riproducono le stazioni della Via Crucis. Le statue – COME RIPORTATO SU TGCOM24 – sono di proprietà della parrocchia di Lubriano, comune a più di 70 chilometri di distanza. Don Luigi Farnetti, il confessore di Gisella è stato per molti anni il parroco di Lubriano.

Una testimone è intervenuta – COME RIPORTATO SU TGCOM24 – nella trasmissione di Rete 4 con un messaggio vocale: “Confermo che le statue della via Crucis che si trovano al campo delle rose sono di proprietà della parrocchia di Lubriano, nella diocesi di Viterbo – dice la donna anonima al programma -. Le statue sono state portate la notte da don Luigi a Gisella. Una sera incontrai don luigi con una signora di Lubriano, e due boscaioli e il nipote, che stavano portando dei basamenti in legno che dovevano servire per mettere le statue. La cosa mi sembrò anomala. Se era tutto regolare perché portare le statue al buio di nascosto?

La testimone prosegue nel suo racconto: “Inoltre questa via Crucis fu acquistata con i soldi dei parrocchiani da don Duilio Ceccariglia che fu parroco per molti a Lubriano – ha detto -. Mi sembrò strano che le portassero via di notte, tanto è vero che io chiesi il perché e don Luigi mi rispose che era più prudente, perché altrimenti le persone avrebbero potuto chiacchierare. Incontrai anche un’altra persona che mi disse che quella sera c’erano al campo Gianni e Gisella e che Gisella non era neanche troppo convinta di usare i basamenti perché non le erano piaciuti molti. Tanto è vero che poi ho notato che al campo delle rose quei basamenti non sono mai stati utilizzati”.