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Proseguono i disservizi del trasporto ferroviario nella provincia di Viterbo

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Dopo un’estate rovente con un consumo anomalo dei bordini dei convogli Trenitalia, e un rimpallo di responsabilità con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria (Rfi), nel mese di dicembre, con le prime gelate invernali, è stata la volta dello slittamento delle ruote dei treni del mattino che partendo da Orte dovevano necessariamente affrontare la salita tra le stazioni di Sipicciano e Grotte Santo Stefano.

Il ritardo nel transito tra le due stazioni si è ripercosso anche e soprattutto negli incroci con i treni che da Viterbo dovevano raggiungere Orte dato che la linea è a semplice binario a servizio di entrambi i sensi di marcia.

Questo problema – prosegue Elisa Durantini Segreteria Ust Cisl Viterbo e Fit Cisl Viterbo – si è ripetuto per diverse mattine arrecando disagio a studenti, lavoratori e tutti i pendolari viterbesi che dovevano raggiungere la capitale, costretti il più delle volte a giustificare i ritardi o in alternativa evitando problemi, spinti all’uso forzoso dell’auto propria per raggiungere lo snodo ferroviario Ortano.

A questo punto ci domandiamo e vogliamo domandare a chi di competenza, con l’arrivo dei prossimi freddi già annunciati, cosa accadrà?

Invece, si sta consolidando oramai da tempo una nuova pratica del gestore della circolazione ferroviaria che devia sistematicamente i convogli regionali sulla linea “Lenta” ogni volta che sulla linea “alta velocità” (Direttissima) c’è anche la pur minima “circolazione perturbata”; questo è quello che sentono annunciare dal capo treno all’interno dei regionali i malcapitati viaggiatori che rientrano di pomeriggio da Roma ad Orte, con un ulteriore aggravio di almeno 30 minuti in più di percorrenza.

Spesso questo ritardo provoca la partenza dei treni in coincidenza, da Orte per Viterbo, che di fatto viaggiano praticamente vuoti, lasciando invece a piedi centinaia di lavoratori diretti al capoluogo.

Siamo stanchi di questi ripetuti disservizi nel nostro territorio che vanno a discapito di tutti gli studenti, lavoratori e perché no dei turisti che da Viterbo si recano alla capitale o viceversa.

Si parla tanto di alta velocità al servizio del paese ma per il territorio viterbese di veloce ci sono solo le scuse che Trenitalia e Rfi adducono ogni volta per scaricare l’una sull’altra ogni forma di responsabilità.

La Ust Cisl di Viterbo e la Fit Cisl del Presidio di Viterbo, in un periodo in cui si parla sempre più frequentemente di transizione ecologica, stile di vita “green” e sostenibilità ambientale, ritengono che questo tipo di gestione dei trasporti nel viterbese non solo ne va ad inficiare lo sviluppo economico e turistico, ma si pone in maniera completamente sorda alle esigenze di mobilità dei nostri tanti utenti e di sicuro non va a favore di una politica dei trasporti veramente ecosostenibile, per noi e per i nostri figli.

Siamo a richiedere pertanto una rapida e, possibilmente, definitiva risoluzione dei problemi che ad oggi affliggono la suddetta linea ferroviaria, nel rispetto dei tanti pendolari che pagano per un servizio che ad oggi non si può sicuramente definire dignitoso.

Diego
Diegohttps://www.ontuscia.it
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